Aveva detto NO

Titolo originale "He said No". Autore laptopwriter© . Storia pubblicata il 13 giugno 2013 su Literotica, https://www.literotica.com/s/he-said-no, e il 6 novembre 2013 su Storiesonline, https://storiesonline.net/s/74248/he-said-no.

Laptopwriter è un autore molto bravo, di lettura scorrevole, ha iniziato a contribuire nel 2013 sia su Literotica che su Storiesonline. A fine 2018 aveva pubblicato in totale 31 titoli.

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Avevo bisogno di prendermi una pausa da un paio di altre storie che stavo scrivendo e mi è venuta in mente questa breve storia lampo. Non c'è sesso, ma spero vi piaccia lo stesso.

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Terry poteva a stento contenere la sua soddisfazione. Le ci erano voluti mesi di complotti e manovre, aveva pianificato, complottato e cospirato, aveva distorto i fatti e forzato al massimo i limiti della sua onestà. C'erano state discussioni, alcune erano finite in liti furiose, ma ogni volta sentiva che una piccola scheggia di determinazione del marito veniva sgretolata.

A volte vedeva la rabbia nei suoi occhi, altre volte era dolore e pena, ma a questo lei era preparata; sapeva che era necessario per il prossimo capitolo del loro matrimonio. Alla fine tutto sarebbe andato per il meglio e sarebbero stati entrambi più felici, di questo era sicura.

Aveva fatto quello che milioni di altre mogli avevano fatto prima di lei, lo aveva manipolato usando i piaceri del suo corpo come un'arma. Si era rifiutata per lunghi periodo di fare l'amore con lui o di dargli qualsiasi piacere carnale e si era concessa solo in cambio di una piccola concessione da parte sua. Lo stava prendendo per usura, glielo si leggeva in faccia.

Era un corsa in salita, seminata lungo il percorso di rischi calcolati. Non era stato facile, ma finalmente era lì, seduta di fronte a quello che sarebbe presto diventato il suo amante, in una romantica cena a due. L'ambiente era intimo, il ristorante carino; oh, come aveva atteso questo momento, questa notte sarebbe stata magica e tutto era stato causato da un articolo che aveva letto in una rivista per donne.

Per anni aveva avuto la sensazione che al suo matrimonio mancasse qualcosa; non che non amasse suo marito o che lui non le volesse bene, entrambi si amavano moltissimo. Lui era gentile e premuroso, metteva sempre lei per prima, anche in camera da letto; ma quell'articolo le aveva fatto bagnare le mutandine prima ancora di finire di leggerlo.

Sì, era esattamente quello di cui aveva bisogno; ma chi? e come?, come avrebbe potuto convincere il marito che la amava a consentire a qualcosa di così contrario alla sua personalità?

Il 'chi' le si presentò come un lampo di luce quando Carter venne assunto come nuovo dipendente nella società dove lei lavorava. Era alto, quasi 1.90, con delle spalle larghe e una folta chioma di capelli neri come Elvis. Era più giovane di lei, di sette o otto anni almeno, e aveva subito sentito che era interessato a lei sin dal primo momento in cui si era accorta che la stava osservando.

Quando erano usciti a pranzo la prima volta, aveva scoperto che era arrogante e sfacciato, perfetto per quello che lei voleva. Si era confidata con lui e lo aveva incluso come partner di cospirazione nel suo piano perverso; il che gli aveva fatto brillare gli occhi e procurato un'erezione.

E per quanto riguarda il 'come' ci sarebbe voluto tempo, avrebbe dovuto stare attenta. Non voleva rischiare quello che aveva, dopo tutto lei amava davvero suo marito.

Divenne una lettrice insaziabile di articoli sull'argomento. Leggeva libri, articoli, blog e romanzi. Quando sentì di essere pronta, cominciò a mettere in pratica il suo diabolico stratagemma. Aveva dato il via al suo piano lasciando un articolo perché lui lo vedesse, ma quando non mostrò nessun interesse a leggerlo, con cautela glielo mise davanti dicendo che una delle sue colleghe aveva usato questo metodo per ravvivare il suo matrimonio.

Quando suggerì che sarebbe stato divertente provarci anche loro, lui si era letteralmente infuriato dicendo che non avrebbe mai acconsentito ad una idea così ridicola e che se lei avesse insistito con la sua richiesta avrebbe causato le fine del loro matrimonio. Però questo era successo mesi addietro e lei gongolava della sua astuta abilità, lo aveva domato e adesso avrebbe visto il suo piano arrivare a compimento.

"Allora, dici che starà lì a guardarci?" aveva chiesto Carter.

"Ne dubito, almeno non dall'inizio. Probabilmente se ne andrà nella stanza degli ospiti, ma sarà in grado di sentirci per cui cerca di alzare la voce, aggiungerà un tocco in più alla sua umiliazione." lei rispose sentendosi così orgogliosa di se stessa.

"Devo chiamarlo cornuto e cuckold?"

"Oh assolutamente," rispose con una risatina.

"E sei sicura che non diventerà violento?"

"No, non sarà molto contento ma non si metterà a fare a pugni o niente di simile, lo conosco."

"Lo hai ingabbiato in uno di quei ... come li chiamate?"

"Dispositivi di castità? No, non ancora, ma è il prossimo passo in agenda." Non riuscì a non sogghignare al pensiero di poter controllare i suoi orgasmi, quello era il vero potere che aveva deciso di ottenere.

"Non riesco a crederci. Quando mi hai detto che l'avresti fatto non avrei mai pensato che ci saresti riuscita, ma devo darti credito, hai raggiunto il tuo obiettivo."

Si crogiolava nelle lodi del suo futuro amante, anche se non c'era niente che lei non si fosse già detta.

Carter poteva sentire il cazzo che si inturgidiva al solo pensiero di possedere la donna di un altro; era la disgrazia più terribile che potesse capitare ad un marito.

"Cosa ha detto quando sei uscita? Voglio dire, lui sa che vengo a casa con te; e sa che scoperò la sua donna nel suo letto ... si è messo a piangere o ti ha pregato di non rientrare a casa stasera?"

"In effetti era una situazione un po' strana," disse pensando alla domanda per un attimo, "non ha fatto nessuna delle due cose. Si è solo seduto sul bordo del letto e mi ha guardato mentre mi vestivo e truccavo. E' apparso terribilmente scosso quando mi sono tolta la fede con l'anello di fidanzamento e li ho infilati nella collanina che porto al collo, quella che mi ha regalato per il nostro anniversario. Guarda," gli disse mostrandogliela e in modo che il giovane amante potesse dargli una bella occhiata. "Gli ho detto che era solo un simbolo della mia nuova libertà e che li avrei rimessi al dito quando tu te ne saresti andato il mattino dopo."

"Dopo queste parole si era definitivamente incupito," continuò, "aspettò che fossi quasi pronta e poi sparì. L'ho cercato mentre stavo uscendo ma non ho idea di dove sia andato. Non mi ha neanche salutata né mi ha dato un bacio prima di uscire. Sono sicura che è incazzato ma gli passerà. D'altra parte non gli ho permesso di toccarmi sessualmente nelle ultime tre settimane, però gli ho promesso che se stasera fa il bravo, dopo che io e te avremo finito, potrà avermi quando vuole nelle prossime due sere. Questo lo farà stare meglio."

"Tutti questi discorsi mi stanno eccitando come un toro, sei pronta per andare?" chiese l'impetuoso giovanotto.

Pagarono il conto e la seguì a casa. Terry rimase sorpresa nel vedere che non c'era nessuna luce accesa e si chiese se non fosse già andato a letto.

Carter era proprio dietro di lei mentre entravano. "Ehi, cucky, cucky, cucky, dove sei? Vieni fuori così puoi guardarmi mentre ti porto via la moglie."

"Shhhh, non vuoi dare un po' di respiro a quel poveretto?" gli disse dandogli un pugno scherzoso nel braccio. "Perché non ti metti comodo sul divano per un minuto mentre vado a cercarlo. Ha un ufficio nello scantinato, probabilmente è là sotto."

Aprì la porta, ma anche lì le luci erano spente. "Amore, amore, sei lì sotto?" gridò per essere sicura. Non ci fu risposta.

"E' lì sotto?" chiese Carter ansioso di infierire sul marito mentre la moglie lo cornificava davanti ai suoi occhi.

"No, deve essere nella stanza degli ospiti; probabilmente non gli è ancora passata e se ne è andato a letto presto. Spero che non sia nella camera matrimoniale; se è lì, si è messo in un grosso guaio," disse salendo le scale.

Terry guardò nella camera degli ospiti ma le sembrò che non ci fosse passato nessuno. Che sia dannato, pensò, mentre si girava e irrompeva come una furia nella camera matrimoniale, ma non era neanche lì. Dove diavolo è andato a finire, si chiese. Non le era mai passato per la testa di guardare se la macchina era in garage; non avrebbe osato andarsene, sapeva fin troppo bene che lei lo voleva lì quella notte.

Solo per curiosità guardò nell'armadio e rimase sgomenta nello scoprire che tutti i vestiti di lui erano spariti. "O Dio mio," gridò. Proprio allora qualcosa attrasse la sua attenzione, la fede che lui aveva lasciato sul comò. Sotto l'anello c'erano alcune carte. In alto, sulla prima pagina, c'era l'intestazione, "Dissoluzione di matrimonio," in caratteri in grassetto.

Terry sentì che il cuore stava per scoppiarle per il dolore, e le lacrime le scesero a fiotti sul viso; "Cosa ho mai fatto?" si disse, "Oh mio Dio, cosa ho fatto?" Adesso sapeva cosa voleva dire negli ultimi mesi quando le aveva detto NO!