Club fight- chi perde deve pagare

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Il fascista lancia degli urli e scuote le braccia per liberarsi, mentre questo, un camionista di 50-60 anni, nudo e peloso, con i capelli bianchi e la pancia gli entra dentro e inizia a scoparlo, facendo versi da animale per quanto gode.

Davanti, un altro ragazzo, più giovane, sulla trentina, ben piazzato e biondo, con un accento veneto, inizia a tirargli dei ceffoni in faccia.

"Apri la bocca" 'bam' ceffone, "Spalanca quel buco di fogna", 'bam' ceffone, "Mi hai fatto perdere tre mesi di stipendio, sono al verde cazzo!" E ancora più forte un altro ceffone.

Il fascista scosso dai colpi che gli stanno martoriando il buco vergine, non riesce più a capire nulla, colpito dai ceffoni, c'è e non c'è.

Così, il veneto, gli afferra i capelli e solleva la faccia, piantandogli due dita in bocca e spalancadogliela.

"Fai brutti scherzi e non esci vivo"

Afferra il suo cazzo e glielo porta alla bocca, e prima spalmandogli la cappella sulle labbra e poi affondandogli in bocca, inizia a gemere di piacere solo all'idea di quello che sta facendo.

Si danno il cambio e in meno di una decina di minuti il fascista è tornato in sé e facendo ancora resistenza- la poca che può fare tra lo sfilarsi di un cazzo, e l'affondare di un altro- comincia a succhiare e muovere la lingua, minacciato dai camionisti.

Uno gli sfila il cazzo dalla bocca, e sollevandogli la testa per i capelli, gli sputa ripetutamente in faccia. "Ho perso 2,500€ per colpa tua, hai molti giorni da troia che ti aspettano, mi dovrò, -e si corregge- ci dovremo rifare tutti", e così dicendo gli schiaffeggia il cazzo duro sulla faccia.

"Fottiti, lurido frocio di merda" voltandosi e serrando la mandibola.

"Avete sentito?" E giù una risata di gruppo. "Fottiti a me?" E risate.

"Dai Dario facciamo cambio, ora gli do una lezione."

Il veneto si scambia e gli arriva dietro, il suo cazzo, all'apparenza medio, come tocca il suo buco si indurisce ancora di più, mostrandosi per essere davvero enorme.

Gli entra a pelle senza nemmeno esitare, provocando al fascista uno spasmo e una contrattura di tutta la schiena.

Inizia a fotterlo violentemente, tirandogli ceffoni ai fianchi.

Il fascista geme e inizia a piangere.

"Allora chi è che si fa fottere?"

"..."

Ci da ancora più forte, scuotendo con il suo membro tutto il corpo e facendo gemere ancora più forte il fascista.

Un altro arriva davanti, cazzo duro in mano. "Ti ha fatto una domanda"

"Chi si fa fottere?"

"..i-io"

"Eccola la cagna che vogliamo, ora vedi di ascoltarci perché siamo in 19, tutti con le palle piene e tutti che ti dobbiamo sborrare dentro.

Datti da fare e tutto andrà liscio, fai resistenza e giuro che fra una settimana sarai ancora qui.

Ora, fuori la lingua, hai bisogno di qualche lezione, prima di iniziare.."

Il fascista non fa niente e questo gli assesta un ceffone.

Così, piano, apre la bocca tira fuori la lingua.

"Lecca, dalla base alla cappella, con gusto o ne prendi un altro"

Il fascista inizia a leccare, mentre da dietro un gemito preannuncia che il veneto è il primo a sborrare.

Si sfila, e una fiume di sborra cola dal buco. "Fantastico, fantastico" e tira un cinque ad uno dei tanti li attorno. "La prima di una lunga serie."

Poi si alza e arriva davanti avvicinando il suo cazzo che cola di sborra.

"Lezione numero due: ingoio"

Seppur reticente, e dopo diversi ceffoni, il fascista inizia a leccare il cazzo, mentre uno nuovo già gli stava sfondando il culo di nuovo.

Dal nulla il veneto inizia a pisciargli in faccia e tappandogli il naso, si accerta che questa centri la sottile fessura tra le labbra del fascista.

Passano le ore e la situazione resta uguale, se non che, il gruppo lentamente riesce a fare breccia nella resistenza del fascista, che ora oltre a succhiare autonomamente ogni cazzo che gli si parava davanti, e tollerare quelli che lo sfondavano dietro, con una mano libera segava anche uno dei ragazzi che a turno gli stavano vicino.

Filone 2:

Come la massa si avventa sul fascista Franz, a passo spedito, si dirige verso Carlo.

Lo coglie di sorpresa mentre sta facendo dei conti al cellulare, e lo afferra per il collo, sollevandogli lo sguardo e fissandolo con il solo occhio sano.

"Erano mesi che volevo farlo, ora potrò veramente rifarmi di tutto."

Così facendo gli afferra i bordi della camicia abbottonata e tirando strappa i bottoni aprendo uno squarcio che raggiunge la cintola.

Con una foga disumana, nonostante la resistenza di Carlo, e il suo "Dai, sai che i soldi li ho. Posso pagarti. Non puoi fare questo!"

"Hai con te più di 5,000€ in contanti?"

Carlo sbianca.

Franz continuandolo a spingere indietro tenendolo per il collo, gli fa raggiungere una colonna centrale del capannone.

"In ginocchio."

"Dai Franz, non c'è bisogno"

Franz gli tira un punto in pancia e poi afferrandolo per la mandibola lo spinge indietro, contraendo tutti i muscoli in corpo.

"In ginocchio."

Carlo piano scende, e senza nemmeno gli venga detto apre la bocca e guarda il bordo degli slip di Franz, dove di li a poco, il suo cazzo duro e sopratutto grosso, si sfila.

Glielo appoggia sulle labbra e poi cercando una posizione più comoda, si sfila i pantaloncini e allarga le gambe affondandogli il cazzo fino alla base, dove i suoi peli pubici toccavano la pelle di Carlo e la sua pancia sudata premeva sulla sua fronte.

Gli posiziona le mani sulla testa e inizia a scopargli la bocca, fottendolo cosi forte che ogni colpo era una botta della sua nuca alla colonna.

Mentre godeva imprecando e sollevando lo sguardo al soffitto alto del capannone, si godeva ogni affondo. Il dolore dei suoi muscoli, misti al piacere di quella sensazione che avvolgeva il suo membro, e del fatto che si fosse guadagnato tutto, lo mandava in estasi.

Passano una decina di minuti e in poco tempo, un urlo cavernicolo squarcia il capanno.

Franz se ne era liberato nel mentre che svuotava le sue palle nella gola dell'allenatore, con fiotti così densi e bianchi che la quantità, andando di traverso nella gola, aveva costretto Carlo a tossire, riversando sperma e saliva dalla bocca e impregnandone il pizzetto e i baffi.

Pochi istanti dopo, Franz si china sulla colonna, appoggiandoci la testa e godendosi gli ultimi istanti del suo orgasmo mentre il suo cazzo si ammosciava nella bocca di Carlo.

Solo quando è richiamato da due camionisti, grassi e sudici, si risveglia e si gira.

"Come nei patti, no?" Uno dei due camionisti fa a Franz.

Franz si ripiglia e sfilandosi il cazzo sgocciolante, ma tenendo sempre la mano ben ferma sulla testa dell'allenatore, si volta verso i due e gli fa "Sì certo, fino a domani alle 10 in punto. Lo rivoglio qui."

E Carlo "Che cazzo significa? Che cazzo dici? Chi sono questi.."

E di nuovo ai due "Siamo d'accordo allora 350€"

"Certo" fa il più giovane dei due, in una giacca jeans, consegnandogli una mazzetta di banconote.

"Perfetto, è tutto vostro allora"

L'allenatore sbianca e mentre Franz lo solleva il più grasso dei due lo ammanetta mentre l'altro lo afferra per il braccio, con la chiara intenzione di non lasciarlo andare.

Franz mette i 350€ nel taschino della camicia squarciata di Carlo ed immediatamente dopo li riprende. "Beh, così siamo a 350€ in meno direi, un buon inizio". E poi ai due "Siate puntuali domani, ha un altro 'appuntamento alle 10:15 per il coach qui"

I due si guardano e mentre uno sorride, l'altro fa "Tranquillo Franz, siamo parcheggiati con il tir qui fuori, non penso ci muoveremo stanotte" e se la ride..

I due strattonano l'allenatore verso l'uscita, mentre questo cerca in vano di attirare l'attenzione di Franz con suppliche e imprecazioni.

Ma niente, escono dal capannone, mentre Franz li segue nudo, di nuovo con il cazzo duro in mano mentre si sega piano.

I due gli strappano la giacca di pelle e la camicia, gli slacciano i pantaloni glielo sfilano con le scarpe.

Il più giovane si china e afferrando i boxers dell'allenatore li tira, strappandoli e creando uno squarcio all'altezza del suo buco.

Carlo sta imprecando, mentre quello più grosso apre la portiera e sale sul primo tir parcheggiato. Da sopra afferra Carlo per sotto la spalla e lo tira su, mentre l'altro da sotto lo spinge a sua volta per farlo salire, mentre questo cerca di opporre resistenza.

Alla fine, pure i piedi di Carlo spariscono alla vista, risucchiati dentro l'autoarticolato, e la portiera si chiude.

Franz si gira, sogghignando e sospira "avanti il prossimo".

Filone 3:

Il gruppo si fionda sul fascista e la cosa mi fa passare immediatamente dallo stato di "difesa" a quello di "godimento". Era il momento di godermi la fatica e l'adrenalina che mi aveva caricato e che ancora scorreva nelle mie vene.

Nonostante il dolore e la stanchezza, un senso di forza e orgoglio, misto ad una sensazione di maschilità mi pervade fino al midollo.

Vorrei urlare, correre e spaccare tutto.

Mi sento indistruttibile e così, una voglia sessuale, di dominare e godere, mi cresce come una valanga dentro.

Tu sei a pochi metri, fissi la scena davanti ai tuoi occhi e oltre al tuo cazzo duro che si vede, il liquido precum ti scende a fiotti dalla cappella, inumidendo e bagnando le tue mutande.

Passano pochi secondi, e ti sono di fianco, ormai sembra che nessuno faccia più caso a niente all'infuori dello stupro in atto sul fascista, e così tu.

Con le dita prendo i bordi dei tuoi slip e tirandoli, li abbasso, scoprendo il tuo sedere e rialzandomi di scatto.

Congeli, non sai chi sia stato, e il solo essere così vulnerabile ti fa crescere il timore di finire come il fascista.

Mentre con una mano affondo tra le tue natiche, con un'altra scendo i tuoi fianchi fino alla coscia destra e ti allargo le gambe mentre ti spingo indietro il bacino.

Così facendo porto la mia bocca al tuo orecchio, "E così, finalmente ci siamo.."

Brividi ti partono da tutto il corpo, e se la tua mente ti dice di far resistenza, cosciente dei rischi, il tuo corpo sembra voler dire altro.

"No, no, non qui, non puoi"

Ma non ti muovi di una virgola, mentre il mio dito inizia a toccare a fondo nel tuo buco, mentre la mia altra mano, raggiunge le palle, sale afferrandoti la

Base del cazzo e iniziando a segarti piano.

Un grido squarcia la sala, ed entrambi ci giriamo, osservando Franz sborrare nella bocca del tipo.

Inizi a respirare più forte mentre ti sego. In due arrivano e ci guardano mentre si segano.

"Smettila Luca, andiamo a casa",

Ti liberi e girandoti mi guardi, sebbene la ferita si fosse coagulata, il sangue era ovunque, il mio sguardo poi, trasudava una pazzia mista a un'irrefrenabile desiderio di godere e dominare.

Resti fisso, capisci che la mia voglia è tale e così la mia decisione.

"Promettimi che non mi lascerai alla mercé di questi bastardi"

Non dico niente, ma ti appoggio una mano dietro alla testa.

Mi guardi e ti avvicini e mi baci. Mentre la mia mano scende lungo la tua schiena, ti affondo la lingua in bocca, mentre con un dito ti affondo nel tuo buco.

Mi stacco, dal tuo bacio, i nostri sguardi si ritrovano e guardando il pavimento, capisci.

Scendi piano.

E ti fermi con il mio cazzo grosso e venoso davanti alla tua bocca.

Mi guardi, e avvolgi con le labbra la cappella, assaporando il sapore della pelle e di ogni goccia di sudore seccatasi sopra.

Godi ad ogni centimetro, e succhi mentre ti seghi il tuo cazzo duro.

Ad un tratto mi sfilo, spingendoti via la fronte, e girandoti attorno, mi inginocchio dietro di te e ti sollevo il bacino, portando il cazzo nel solco delle tue natiche. Sputo.

La saliva cola e imperla il tuo buco, mentre afferro saldamente la base del mio cazzo.

In quell'istante arriva Franz, col cazzo a penzoloni, ti si inginocchia davanti e ti appoggia due dita sotto il mento, sollevandoti lo sguardo.

Il suo cazzo cola ancora di sborra e seppur mezzo moscio ha ancora i capillari dilatati che lo rendono bello grosso.

Tu ti giri schifato e fai finta di niente.

Franz insiste "Dai, dai" e ti riallinea la faccia al suo cazzo.

Mentre il mio pene inizia a scavare, e salendo e scendendo nel solco ti inizia a premere sul buco, lubrificato.

Inizio ad entrarti, contrai i muscoli della faccia mentre Franz mi guarda eccitato e il suo cazzo diventa di mattone.

"Ha un culo da favola."

Franz inizia a perdere la pazienza, e inizia a premerti sulle labbra, spalmandoti la sborra ovunque. "Apri, non farmi essere violento."

Mantieni la bocca chiusa, mentre dietro ti entro fino alla base del cazzo.

Piano inizio ad entrare ed uscire, così facendo la saliva ti lubrifica tutto e inizi a prenderci gusto.

Piano il tuo sospiro diventa più forte e ogni affondo del mio cazzo dentro di te, ti provoca piacere. L'accumularsi di due ore di erezione si stava liberando.

In breve inizi a gemere e l'idea del mio cazzo dentro di te, della sua forma ti fa crescere ancora più voglia; e l'idea di un cazzo in bocca germoglia nella tua mente, facendo sì che le tue labbra si aprano accogliendo il cazzo di Franz.

Lo lecchi e lo succhi, come stessi gustando il tuo cibo preferito, mentre cerchi di sollevare il bacino ulteriormente, per far sì che possa arrivarti ancora più a fondo.

Passano decine di minuti mentre io e Franz ci scambiamo ed entrambi ci godiamo i tuoi buchi, affondando a più riprese sempre più a lungo e a fondo.

Dopo quasi un'ora, sudati e avendo scacciato a più riprese camionisti che impazienti del loro turno con il fascista, provavano ad avere i assaggio di te, Franz si accorge che sotto di te c'è un lago di sborra, sei venuto a più riprese e nonostante ciò, il tuo cazzo è turgido e pronto a sborrare ancora.

Inizia a darci più forte e in poco mi fa cenno, e così anch'io inizio ad aumentare il ritmo.

Io davanti ti tengo la testa tra le mani e in breve inizio a schizzarti in gola, getti di sborra calda che ti riempiono la bocca e scendono copiosi nell'esofago, mentre Franz a sua volta ti esplode nel sedere, crollando con tutto il suo corpo sulla tua schiena percosso da spasmi di piacere.

Sfilo il mio cazzo, ti cola saliva e sborra dalla bocca, le raccolgo con la cappella, rispingendotela in bocca.

"Pulisci tutto"

Sento che inizi a darci di lingua e mentre a sua volta Franz si sfila.

Ci cambiamo di posto e io ti rientro rientro dentro mentre tu lecchi il cazzo gocciolante di Franz.

Il mio cazzo resta dentro e si smoscia a poco a poco, facendomi salire lo stimolo di pisciare.

Non resisto, inizio a farla dentro di te, e sfilandolo, ti piscio sul sedere e le cosce, pulendoti dello sperma che ti era colato.

Passano altri minuti, tu sembri in trance, innumerevoli orgasmi hanno liberato una voglia recondita e irrefrenabile che per le circostanze hai legato ai nostri cazzi, dai quali non riesci a liberartene, cercandoli con lo sguardo e prendendoli in bocca per avenre ancora.

Sei iper sensibile, il tuo cazzo, scoppiato dall'ultimo orgasmo, nel sentire il contatto della mia sborra sulla tua gola, è rosso, e non sembra ammosciarsi di un minimo.

Ci alziamo, rivestiamo e mentre mi sali in groppa, cingendo le tue braccia al mio collo e le gambe al busto, appoggi la testa addormentandoti sulla mia spalla.

Mentre faccio per incamminarmi, saluto Franz, che mi fa un occhiolino e mi dice che andrà a farsi un giro con il fascista.

Al che ci avviciniamo al branco.

Lui, in mezzo è seduto su due cazzi, salendo e scendendoci sopra , mentre ne succhia uno e sega contemporaneamente altri due.

Il veneto, che lo stava scopando da sotto si gira verso Franz e gli fa "è un paradiso, l'abbiamo trasformato nella cagna perfetta."

Franz si avvicina e spinge via quello che si stava facendo fare un pompino e gli si parla davanti.

Il fascista guarda il cazzo nuovo e poi alzo lo sguardo e trova Franz. Si ferma un istante, e poi tornando al cazzo con lo sguardo e lo prende in bocca, iniziando a pomparlo per bene.

Franz gli appoggia una mano sulla testa. "Bene così, sarai la mia troia ora".

Il fascista succhia più forte. Franz mi passa un mazzetto di banconote, e mi da un cinque.

"Fai un salto domani, che ti faccio vedere come avrò allenato la mia troia."

Esco e all'uscita troviamo il brizzolato svenuto o addormentato sul materasso, con un lago di sborra che impregna il materasso e gli bagna le cosce. Il suo fascino di bell'uomo maschile, fisicato e ridotto in quelle condizioni, mi eccita non poco.

Dei quattro che lo avevano montato fino a una mezz'ora prima solo uno era rimasto, e rivestito, stava di fianco a lui, con con cartello, ai suoi piedi "10 minuti, 20€, 30 minuti 50€"

In quel momento un quarantenne gli stava sganciando una banconota da 50 euro, e slacciatosi i pantaloni, dopo aver tirato fuori il cazzo aveva iniziato a montarlo.

Il brizzolato si era ridestato un secondo, allargando le gambe, come per cercare una posizione più comoda per entrambi.

Con quest'ultima immagine, usciamo da lì.

A notte e buia, e non ci sono luci, eccetto una dentro un tir parcheggiato vicino al capannone.

Passandoci, riconosco la faccia dell'allenatore schiacciata contro uno dei finestrini mentre chiaramente qualcuno da dietro lo stava scopando.

Mi guarda, e si rialza, cercando di farmi cenno per chiamare la mia attenzione.

Un'altra figura lo afferra e lo tira da una parte, scostando una tendina.

'Però, ognuno ha avuto il suo..' penso.

Come apro la portiera ti appoggio sul sedile e ti allaccio la cintura, che ancora dormi, e poi mi metto alla guida. Passano alcuni minuti e come mi fermo ad uno stop, sento il "bip" dell'allerta per la cintura disinserita. Come faccio per girarmi, ti trovo a sbottonarmi i pantaloni, mentre mi tiri fuori il cazzo, e lo prendi in bocca.

Appoggio una mano sul cambio e inserendo la prima accendo il motore e parto. Con una mano sul volante e una sulla tua testa mi godo la pompa. La voglia è ancora tanta, e vista una piazzola sulla statale in rientro, accosto, e inizio a far scendere la mano lungo la schiena. Raggiunti i pantaloni te li abbasso mentre con la sinistra trovo la leva che regola i sedili e spingo indietro il mio al massimo, prendendo spazio dal volante.

Continui a sbocchinarmi, mentre un po' alla volta ti sfilo le scarpe e abbasso i pantaloni.

Come ho finito, ti sollevo con una mano il volto e ti inizio a baciare,

Mentre con le mani ti premi sui fianchi per salirmi a cavallo. Non ti fai pregare, anzi, come sei sopra di me scendi, affondando tutto il mio cazzo dentro di te, e iniziando a salire e scendere a tuo piacimento, gestendo a pieno il piacere.

Il ritmo aumenta e mentre godi, il tuo cazzo di nuovo in tiro è chiaramente pronto per esplodere ancora.

Passano una decina di minuti, dove non si capisce dove inizia il mio corpo e dove termina il tuo.

Fino al fatidico orgasmo, mi esplodi sul petto, e con i muscoli contratti dal piacere sali e scendi stringendo il mio membro a provocandomi un tale piacere che è inevitabile che esploda anch'io dentro di te, la sborra mi esce a schizzi che ti bagnano dentro e scendono alla base del mio cazzo.

Prima di sfilarti ti afferro per il collo e in una presa ti porto la testa indietro fino a raggiungere il volante e consentirmi di raggiungere il tuo cazzo. Lo prendo in bocca mentre ansimi, e il poco sangue al cervello ti provoca ancora più piacere.

Lo succhio per alcuni minuti fino a sentire il tuo respiro tornare normale.

Così lascio la presa e ritorno in posizione eretta mentre tu ricrolli sul mio petto, stanco e sfinito, ma soddisfatto, ed il mio cazzo lentamente, dentro di te, ritorna normale.

Ci addormentiamo entrambi.

E solo dopo qualche ora, ancora in piena oscurità, mi sveglio, ti sveglio, e ricompostici, andiamo a casa mia.

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