Ero in Asia

Ero in Asia, poco tempo fa.

Stanco dopo il lavoro, alla ricerca di relax.

Nel tardo pomeriggio chiamo un amica, per vederla, forse per un massaggio? Non sapevo ancora.

Un' amica, non una prostituta, anche se, in Asia, un regalo "dopo" e' sempre ben accetto.

Lei mi dice che sta con un' altra amica, e non puo' lasciarla per la serata.

Io propongo di venire tutte e due, poi si vedra': ok, vengono da me per una chiacchierata, per una cena, o per altro... vedremo.

Quando arrivano, un' oretta dopo, sono tutte e due carine, sorridenti, e secondo me pronte per le sorprese. Ma non sono due ragazze facili da conquistare. Vogliono prima giocare.

Comincia il gioco.

Dopo poco mi ritrovo sdraiato sul divano con una delle due che mi massaggia la schiena e il collo.

Cominciano le allusioni, i giochi, le provocazioni di tipo sessuali. Quello che le due ragazze desiderano per sentirsi a loro agio.

Io la tocco, meglio la sfioro quando mi struscia con le cosce, le dico belle parole, le faccio dei complimenti.

L' altra gioca alla gelosa e si avvicina anche lei.

Io la copro di complimenti e di attenzioni, e ora sono tutte e due intorno a me, a massaggiarmi, o forse ad arraparmi, bene.

In breve diventa tutto un gioco di mani e di corpi che si intrecciano, si cercano, si sfiorano, si toccano.

Io alzo loro le gonne, accarezzo le gambe, mentre loro si fanno piu' audaci e si spingono piu' giu'sotto l' inguine e all' attaccatura delle mie gambe...

Ora mi si sta facendo duro, durissimo. Ma non devo avere fretta, non amo avere fretta.

Le due ragazze si facevano accarezzare sulla pelle nuda, e sollevare le gonne fino alle mutandine senza timore, accompagnando i loro gesti e gli sguardi con sorrisi maliziosi, mentre tutti e tre ci facevamo sempre piu' intraprendenti e arrapati. Cadevano i pudori. A un certo punto ne tiro una verso di me, sdraiandola sul divano, e cominciando a massaggiarla io. Prima sulle braccia, poi la pancia, e giu' verso le cosce, le gambe. Di nuovo su, il seno piccolo ma perfetto e sodo, mentre i capezzoli si indurivano. Lei reagiva con sospiri appena accennati, con sguardi timidi verso le mie mani che la stavano eccitando, con sorrisi che dicevano: si, si, si, vai avanti, mmmmmmmmmmmmmmmmmmm.

Poi ebbi l' idea che cambio' la storia di quella serata:

"perche', faccio all' altra che in quel momento guardava noi due giocare sul divano, non la massaggiamo insieme?".

A questo punto le due ragazze cominciarono il gioco a tre come se avessero da sempre praticato quell' arte erotica. Ma io mi tirai indietro per un po', non improvvisamente, ma piano piano, per dar loro campo libero e vedere dove potevano arrivare. Era tutto improvvisato, nulla era stato previsto ne' organizzato, e nemmeno io sapevo dove si sarebbe arrivati. Ma lo seppi presto.

Quando le due ragazze cominciarono a sentirsi tranquille e rilassate, io cominciai ad entrare nel loro gioco. Poi, dopo un po' di carezze e baci, le staccai l' una dall' altra e ne presi in braccio una per portarla nella camera da letto, poi ripetei l' operazione con l' altra. Ora erano tutte e due nude sul mio letto, mentre io le guardavo eccitato e pronto per il... sacrificio.

Mi sdraiai faccia in su e ne misi una con la faccia sul mio cazzo duro. Lei comincio' a succhiarmelo senza esitare, intanto io mi stavo lavorando con una mano la fichetta dell' altra. Andammo avanti cosi' per un po' finche' capii che quella era pronto per qualcos' altro. Allora feci uscire le due dita dalla sua fica e la sdraiai faccia in sotto, scivolai sopra di lei e la penetrai cosi' come voleva e come si aspettava. Venne emettendo un bellissimo miagolio in pochi minuti, mentre l' altra guardava e si toccava delicatamente. Lasciai quella con la sensazione dell' orgasmo fresco ancora dentro di lei e mi rivolsi all' altra. La feci sedere sopra di me,

impalandosi sul mio cazzo sempre piu' duro e grosso. Emise un grido appena le scivolo' dentro nella fica bagnata e pronta, ma non perse tempo a trovare subito il ritmo giusto che la doveva trascinare al suo orgasmo. Mi saltava sopra come rimbalzando, con nel viso l' espressione felice della puttanella che stava avendo quello che voleva. A un certo punto, sentendo il suo orgasmo ormai prossimo, la presi per i fianchi con tutte e due le mani e l' aiutai nel su' e giu' che la stava portando verso il piacere. Non ci mise molto ad esplodere in un urlo di godimento che riempi' la stanza. Un urlo lungo e intenso che sembrava non finire mai.

Ora le due bimbe erano tutte e due sdraiate sul letto, scopate, bagnate e soddisfatte. Ci toccammo per un po' con dolcezza, poi i nostri corpi si intrecciarono, e non si capiva piu' di chi fosse quella mano, quella bocca, quella lingua, quel culo... quei corpi che si toccavano che si accarezzavano. Il mio cazzo stava per esplodere, dopo tutta quell' eccitazione, quei mugolii, quegli odori di cui la stanza era satura. Chiesi: "ragazze, dove volete che venga?"

Loro mi risposero quasi simultaneamente.

"in bocca."

Cosi' ci preparammo per il gran finale. Due bocche un solo membro... un problema? Mi alzi in piedi e le feci

scendere dal letto tutte e due. Le misi in ginocchio di fronte a me, con lo specchio alle loro spalle in modo da poterle vedere anche di spalle. Poi lo misi in bocca alla prima, e alla seconda, alla prima, e alla seconda...

entrando ed uscendo da quelle bocche vogliose ed aperte. Mentre ammiravo quei due bei culetti allo specchio, due forme perfette, muoversi ai ritmi di una danza celestiale. Sentivo quelle bocche bagnate, calde, profonde.

Finche' sentii l'orgasmo vicino, vicino, vicinissimo... le presi per i capelli e diedi loro il ritmo che volevo. Dentro una, poi dentro l' altra, con ritmo... dentro una bocca, poi subito dentro l'altra. Una danza, una coreografia perfetta! Loro mi stavano dando tutto, tutto quello che potevano, seguendo il mio ritmo, aprendo le bocche, leccandomelo quando lo sentivano entrare come a dire: benvenuto! E leccandomelo ancora quando usciva, come a dire: torna presto! Infine provai la sensazione di un' eruzione finale e devastante. Glielo feci capire e loro si irrigidirono quasi a voler essere pronte e degne di quello stavano per causare. Mi afferrarono per le gambe, le cosce, le natiche... infilarono le loro dita, e le unghie nelle mie carni, spalancarono le bocche il piu' possibile per essere pronte a ricevere il dono che stavo per dar loro. E cosi' io venni con uno dei piu' bei orgasmi della mia vita, nelle loro due bocche. Il primo getto ad una e il secondo all' altra, ugualmente intenso, ugualmente abbondante. Poi ancora altri getti di sperma in quelle due bocche aperte che forse speravano, o credevano, non sarebbero finiti mai...

Riempii le loro bocche per lunghi secondi con ondate continue, finche' le aprirono bene, tutte e due, per farmi vedere quello che si erano guadagnate, per mostrarmi quello che possedevano di me, ora.