He's My Boyfriend

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A girlfriend comes home to surprise her.
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Era una calda giornata primaverile e Valentina stava camminando verso la sua meta. Era una ragazza veramente bella: mora, ventisette anni, un buon seno e un bel corpo. Aveva da poco finito l'università, laureandosi in biotecnologia, ed ora era entrata da poco nel mondo lavorativo. Qui, aveva conosciuto l'amore della sua vita, Paul. Sul subito Valentina non cedette alle avance, ma dopo mesi di lavoro ed altrettanti di appuntamenti, alla fine Valentina diede a Paul quello che desiderava.

Oggi, nel giorno del loro terzo anniversario di fidanzamento, Valentina si dirigeva verso la loro casa. Di norma, a quest'ora lei era fuori casa per lavoro. Ma oggi Valentina voleva fare una sorpresa al proprio amato. Aveva comprato un completo intimo davvero accattivante, tutto per il loro piacere. Entrò nel vialetto di casa, i tacchi che battevano sul selciato, fino ad arrivare alla grande porta di casa. Suonò il campanello, pronta per essere accolta dal suo uomo. Sorrise, mentre immaginava la faccia sorpresa di Paul nel vederla.

Ma l'unica sorpresa fu per lei stessa.

Quando la porta si aprì, davanti a Valentina si presentò una ragazza. Castana, occhi azzurri, seno incredibile. Indossava un lungo asciugamano che copriva il suo corpo. Le sorrise, ma Valentina non ricambiò.7

"Dov'è Paul?" sibilò la mora.

"È nel suo letto. È esausto dopo una lunga estenuante sessione di sesso selvaggio" sorrise maliziosa la ragazza.

Valentina sapeva chi aveva davanti. Si chiamava Olga. Di origine russa, era stata assunta l'anno scorso e non perché era brava in quello che faceva. Era di un anno più grande di Valentina, ma la differenza d'età non ha mai permesso al comparto maschile di compararla con le altre donne che lavoravano con loro, e Valentina era una di queste. Si diceva che Olga stesse andando a letto con qualcuno dell'ufficio, ma mai aveva pensato che fosse Paul. Ma ora, vederla lì, in casa sua, era inconcepibile.

"Tu, brutta puttana..." iniziò Valentina.

La mora si avventò sulla ragazza davanti a sé, prendendola per i capelli. Olga fece lo stesso e le due crollarono a terra nel salotto. Continuarono a tirarsi i capelli per alcuni minuti, fino a quando Olga riuscì a puntare un piede sul bacino di Valentina e spingerla via da lei. Entrambe ansimavano, mentre si guardavano con odio.

"Vai via da casa mia..." minacciò Valentina.

"Non me ne andrò di mia spontanea volontà" sorrise Olga.

Entrambe si alzarono lentamente, senza perdersi d'occhio. Una volta in piedi, Olga smise di essere sull'attenti e si rilassò apparentemente. Con un semplice movimento di mano, si tolse l'asciugamano di dosso. Il suo corpo nudo si manifestò in tutta la sua bellezza. Valentina non capiva.

"Vuoi che me ne vada? Va bene. Ma prima dovrai battermi..." sorrise Olga.

"È quello che voglio fare, puttana" sorrise di rimando Valentina, iniziando ad avvicinarsi.

"Ma..." iniziò Olga. Valentina si fermò di colpo. "... non è così che voglio lottare. Ci hanno sempre comparate per vedere chi fosse la migliore. Ed io penso di esserlo. E voglio dimostrarlo, qui ed ora"

Valentina continuava a non capire.

"Cosa?"

"Voglio dire... guardale" le mani di Olga sollevarono i suoi seni. I capezzoli sembravano guardare Valentina minacciosamente "loro sono il morivo per cui noi veniamo comparate. Sempre e solo loro. E saranno loro a mettere in chiaro chi sia la migliore tra noi due."

Valentina subito non rispose. Guardò quelle tette minacciose davanti a sé pensando alle parole di Olga. Ma lei era sicura. Le sue tette erano migliori, lei era migliore. Sorrise. Ed a Olga non sfuggì.

"Le mie tette contro le tue. Solo tette. Niente mani, calci, morsi o altro. Solo e soltanto tette"

Valentina ormai era in gioco. La sua sicurezza rispose per lei.

"Le mie tette ti distruggeranno" ringhiò Valentina.

"Vedremo chi andrà a svegliare con una spagnola Paul dopo che avremo finito" rispose arrogante Olga.

Valentina non perse tempo, ed iniziò a togliersi i vestiti, fino a rimanere nuda come Olga. Poi, le due ragazze si avvicinarono lentamente. La tensione cresceva ad ogni passo, e le tette erano sempre più vicine alla collisione.

"Beh, cosa stai aspettando, puttana?" chiese Olga alla mora.

Valentina sogghignò.

Le due si fissarono per un momento interminabile, il viso di Olga divenne calmo mentre gli occhi di Valentina si socchiusero con odio. Quest'ultima strinse il pugno destro, proprio mentre la rivale si spostava a sinistra, e cominciarono a circondarsi l'un l'altra. La corporatura di Valentina era più snella rispetto a quella della rivale, ma aveva il vantaggio di essere più alta, anche se di poco. Mentre si muoveva, i suoi muscoli tonici si piegavano e si flettevano leggermente, definendoli perfettamente ad ogni movimento. Valentina, anche se più alta di Olga, sembrava avere uno svantaggio di peso. Ma nonostante ciò, Valentina era abbastanza agile da riuscire a superarla, girando con grazia mentre cercava un'apertura.

Poco dopo avvenne il primo contatto seno a seno, Olga che portava il seno destro contro il sinistro di Valentina. La mora sogghignò quando sentì che la tetta soda di Olga sfiorava leggermente la sua. Nessuna delle due riuscì ad evitare il grugnito che sfuggì dalle loro bocche quando i loro sensibili capezzoli entrarono in contatto. Le tette di Olga erano significativamente più grandi e tondeggianti delle tette coniche di Valentina, ma mentre la loro forma le faceva sembrare più morbide di quelle della mora, il contatto diretto sembrava indicare il contrario. Nessuna delle due aveva perso terreno, ed sul viso di Valentina si disegnò una smorfia quando sentì le grandi sfere di Olga che resistevano alla potenza dei suoi seni.

La mora spinse con più forza, perforando le tette di Olga con le sue piccole ma dure. Per un rapido secondo, Le tette di Olga vennero respinte indietro prima che i loro seni si unirono in un'unica grande massa di carne. Olga attaccò rapidamente sollevandosi in punta di piedi, ma Valentina si ritrasse, per poi spingere di nuovo in avanti. Il colpo fece tremare le sode tette di Olga, che si "agitarono" per la forza del colpo, ma riacquistarono subito la loro forma. Olga sorrise compiaciuta.

Valentina sembrava determinata nell'infilzare i grossi seni della russa, spingendo forte entrambe le sue tette in quelle di Olga. Per la prima volta, Olga chiuse gli occhi mentre lottava contro il dolore. Valentina non si fermò, tirandosi indietro di poco e, prima che Olga potesse riprendersi, lanciò di nuovo il suo attacco ancora ed ancora. Olga era presa in contropiede dai veloci colpi, indietreggiando di piccoli passi durante l'assalto. Le sue tette rimbalzavano ed ondeggiavano più di quelle di Valentina, ma era naturale considerando le loro dimensioni. Mentre Olga provava a riprendersi, Valentina si prese un momento per schernire la sua rivale.

"Le tue tette cadenti potrebbero essere più grandi delle mie, ma sono n..."

Le parole di Valentina furono interrotte quando Olga ringhiò per la rabbia e si lanciò in avanti, riuscendo a sferrare un forte colpo alle tette più piccole di Valentina. È successo così velocemente che entrambe le donne inciamparono, ma Olga fu stata in grado di aggrapparsi a Valentina, stabilizzando sia lei che l'altra donna. La mora si spinse in avanti non appena entrambe le donne furono ferme e salde, ma le mani di Olga sulle sue spalle rallentarono l'attacco, e la carne di Valentina sfiorò il seno della russa. Olga, rendendosi conto di avere un'opportunità, si spinse in avanti più forte che poteva. Fu il turno di Valentina di gemere quando sentì le grandi tette della rivale avvolgere il suo seno più piccolo. Olga afferrò subito la vita di Valentina per non farla scappare.

Olga cominciò a torcere violentemente il suo petto, cercando di danneggiare il seno di Valentina. La mora grugnì e si contorse, cercando di allontanarsi dalla ragazza, ma le braccia di Olga la fermarono. Anzi, la russa strinse le braccia intorno alla vita di Valentina, aumentando la pressione

Valentina rimase senza fiato quando un colpo particolarmente violento la colpì nella tetta destra, facendola formicolare tutta. Gli sforzi di Valentina si intensificarono, mentre cercava di spingere Olga via da quell'abbraccio. Olga grugnì e per un momento la mossa di Valentina sembrò funzionare. La ragazza più grande fermò il suo assalto, concentrandosi a tenere le sue tette in contatto con la coppia più piccola di Valentina.

"Lascia perdere, Valentina" grugnì Olga, anche se i suoi imponenti seni si fermarono dall'attaccare "Le tue tette non possono competere con le mie. Ammettilo, sono troppo grandi e sode per te"

"Fottiti, troia" Valentina gemette di rimando "Sto per polverizzare il tuo orgoglio"

Le braccia di Valentina cominciavano a tremare, e lei, con riluttanza, rinunciò ai suoi tentativi di allontanare la ragazza russa. Invece, avvolse le sue braccia attorno alla sua rivale, mettendosi nella stessa posizione di Olga. Entrambe le ragazze strinsero la presa e sussultarono per il dolore e per la frustrazione mentre le ragazze posizionavano i loro seni per esercitare la massima pressione sulle tette avversarie.

"Quindi, cagna?"

"Devo ammetterlo, non sei niente male" Olga grugnì a bassa voce "Sei una puttana, ma almeno non sei una dalle tette flosce"

Continuarono a macinare i loro seni tra loro con fare lento e costante. Entrambe le ragazze persero rapidamente la cognizione del tempo con lo scorrere dei minuti. Erano così vicine che Valentina riusciva a sentire il respiro caldo e pesante di Olga sul suo viso. Respiri punteggiati da occasionali sfumature di dolore che lentamente ma costantemente aumentavano di volume. Valentina cambiò tattica, incominciando a roteare le spalle da un lato all'altro. Questa tattica ebbe un ulteriore vantaggio, dati i suoi capezzoli eretti che tagliavano e si schiantavano nella carne di Olga. La mora velocizzò il movimento, mentre i duri capezzoli di Olga si trascinavano e si strisciavano nei propri seni in risposta. In risposta, Olga strinse ancora di più le braccia, in maniera tale da aumentare l'intensità con cui i loro seni si macinavano insieme.

Le tette di Olga si stavano gonfiando visibilmente, ma chiaramente non tanto quanto avrebbe voluto Valentina. La mora tentò di forzare le sue tette contro i seni della rivale. Olga trasalì, ma flettendo le spalle in risposta all'attacco suscitò un gemito da Valentina.

"Sappiamo entrambe che è solo una questione di tempo, Valentina" disse la russa mentre aumentava la pressione "Puoi lottare quanto vuoi, ma nulla salverà le tue preziose tette"

La mora emise un gemito mentre Olga spingeva il suo corpo in avanti, mettendo tutto il suo peso dietro l'attacco.

"Taci!"

"Le mie tette più grandi, più forti e più sode schiacceranno queste piccole palle e più a lungo cercherai di resistere, peggio sarà per te" Sibilò Olga.

Valentina allungò la mano, mettendo le mani sulle costole più basse dell'avversario e provò a spingere via la russa.

"Stupida, non ti farò andare da nessuna parte" sorrise Olga.

Valentina gemette, ma cercò di muovere la gamba destra, sperando di ottenere un po' di leva afferrando la gamba sinistra di Olga. Anche l'altra ragazza sembrò accorgersene, guardando in basso. Ma era troppo tardi. Con un improvviso scoppio di forza, Valentina si spinse in avanti, mandando tutto il suo corpo in quello di Olga.

Colta di sorpresa, la ragazza perse l'equilibrio, ricadendo con un guaito. Olga atterrò sulla sua schiena, con un tonfo, e Valentina a fianco a lei. Fedele ai suoi riflessi felini, le mani di Valentina si fecero rapidamente strada verso le spalle di Olga. La ragazza russa sembrava disorientata, realizzando lentamente il pericolo in cui si trovava ora.

D'altra parte, Valentina aveva un sorriso da predatore sul viso. Mentre teneva Olga a terra per le spalle, la mora abbassò i seni sodi sulle tette imponenti della russa. Il seno più grande di Olga, già meno pronunciato a causa della gravità, si spinse ancora più in là mentre Valentina lasciava che le sue tette si appoggiassero nella carne del seno della rivale.

"Oh, è fantastico! Potrei abituarmi a questo: le mie tette superiori che affondano nelle tue morbide mammelle"

"Beh, non abituarti" sibilò Olga, evidentemente in grave disagio "Perché tra pochi minuti, i tuoi sacchi vuoti non saranno in grado di spostare una ciotola di budino, tanto meno le mie tette sode!"

Con uno scatto veloce, le mani di Olga afferrarono i polsi sottili di Valentina e la tirarono verso l'esterno, costringendo la mora a perdere l'equilibrio acquisito. Poiché Valentina aveva già premuto il suo corpo contro quello di Olga, non cadde, anche se rimase senza fiato quando Olga cercò di rotolare via. Valentina allungò una mano per afferrare il braccio sinistro di Olga, ma la russa era troppo forte perché lei riuscisse a fermarla.

Olga si alzò in piedi, i suoi grandi seni arrossati si sollevarono mentre lei riprendeva il respiro, con un'espressione scura sulla sua faccia.

"Okay, Valentina. È ora di finirla. Saluta le tue tette per l'ultima volta" mormorò la ragazza.

"Fottiti" Valentina rispose indietro "Le mie tette sono troppo dure per le tue"

"Oh sì? Provalo" sibilò Olga bruscamente.

Valentina non la deluse. Caricò improvvisamente, dando alla rivale appena il tempo sufficiente per prepararsi. Olga contò sulla sua forza per reggere l'attacco, ma sottovalutò la mora.

"Cazzo!" mormorò Olga mentre le sue tette vennero sballottate dai seni di Valentina. Ma la russa è stata veloce a riprendersi, sporgendosi in avanti per respingere l'aggressore indietro. Olga ottenne due buoni colpi mentre il suo seno si schiantò contro quello di Valentina, il quale cercava ancora di riprendersi dal suo affondo. Entrambe le donne sussultarono per il colpo, ed Olga afferrò le spalle di Valentina. La mora la imitò nemmeno un secondo dopo.

Chiudendo la distanza tra di loro, Valentina spinse le tette direttamente contro quelle di Olga. Il gemito della ragazza russa mentre i loro seni si scontrarono fu piacevole per lei, ma era sorpresa da quest'ultimo impatto. Nonostante tutti i colpi che gli aveva inferto, Valentina non sentiva nessuna differenza nelle tette della rivale. La sorpresa è diventata rapidamente shock quando le sue tette esplosero di dolore quando Olga spinse in avanti le sue tette, con un colpo identico a quello della mora. Anche se ci provò, Valentina non riuscì a contenere il suo urlo di dolore. La ragazza più grande strinse le mani intorno al collo di Valentina la tirò a sé per un'altra collisione. Un altro grido di dolore fuoriuscì dalle labbra della mora mentre sentiva le tette di Olga colpire le sue.

"Le tue tette sono inferiori, troia. Scappa finché sei in tempo"

"Balle! Sento le tue tette cedere..."

Grugniti e gemiti riempirono la stanza, mentre i loro seni si davano battaglia, schiantandosi a vicenda. Anche se nessuna delle coppie di tette mostrava segni di cedimento, il dolore diventava poco a poco insopportabile. Una spinta avrebbe fatto retrocedere di un passo una ragazza, solo per riguadagnare quel passo spingendo l'altra indietro, in un circolo vizioso. Sforzandosi di resistere all'incessante dolore, nonostante alle continue palpitazioni nelle sue tette, Valentina cercò di aumentare il ritmo delle sue spinte. Prima che Olga potesse rispondere alle spinte della mora, la ragazza più giovane si spinse in avanti un'altra volta, strappando un altro gemito alla russa. L'espressione infastidita sul viso di Olga era in netto contrasto con il leggero sorriso che cresceva sul volto di Valentina. Era più forte di questa piccola troia. Lo sentiva. Le sue tette erano più forti. Solo un po' di più... Aveva bisogno di poco di più, ed avrebbe vinto.

Improvvisamente, Olga strinse gli occhi, roteò le spalle ed oscillò le sue tette lateralmente contro quelle di Valentina. La mora gemette forte quando sentì che le tette della rivale colpirono le sue sulla sinistra, poi oscillò a sua volta le tette per colpire le tette della sua rivale allo stesso modo. Valentina rispecchiò i movimenti di Olga, oscillando dalla parte opposta, fino a che le tette non sbattevano insieme, per poi oscillare in direzioni alternate. Lo slancio e la forza ad ogni impatto erano tremendi, ogni colpo sembrava ancora più potente del precedente. La mora continuava a combattere con coraggio e determinazione, convinta di poter superare la russa, ma anche Olga pensava lo stesso e continuava pure a rispondere ai colpi. Una nuova spinta da parte di Olga quasi non la fece indietreggiare e abbandonare l'abbraccio. La rivale russa se ne accorse e sorrise compiaciuta, suscitando un sibilo da parte di Valentina che, sorridendo fiduciosa in risposta, bloccò nuovamente le sue braccia dietro alla schiena della russa.

Le due ragazze rimasero di nuovo bloccate in un abbraccio, ed entrambe sembravano felici di iniziare a distruggere il seno dell'altra in questa posizione. I capezzoli di Valentina incontravano la carne di Olga di tanto in tanto quando entrambe si alternavano tra il macinare le loro tette ed il colpirsi leggermente. Ogni seno incontrava l'altro a metà strada, fondendosi insieme. Le tette, normalmente immobili, di Valentina sembravano spostarsi sempre di più mentre si spingevano contro le dense tette di Olga. Il seno destro si sollevò un paio di volte mentre Olga lo colpì nella parte inferiore. Entrambe le ragazze guardavano in basso più di una volta per misurare inflitti e ricevuti dall'altra ragazza, ma nessuna delle due sembrava fiduciosa come prima.

Di tanto in tanto, la carne delle loro tette tremava mentre la mora cercava di spingere le sue tette in quelle di Olga con più veemenza. Le tette della ragazza russa si muovevano notevolmente e mentre i seni appuntiti di Valentina affondavano lentamente nella carne avversaria. La mora guardò verso il basso, osservando i pesanti seni della rivale muoversi più fluidamente, e sorrise alla ragazza davanti a lei. Olga sbuffò in risposta, spingendo le tette in avanti, cancellando rapidamente il sorriso di Valentina dal suo viso. La mora non era ancora pronta a rinunciare al suo vantaggio conquistato, ed immediatamente affondò il suo seno in quello di Olga. Mentre le loro tette si schiacciavano ancora una volta, una di loro gemette.

Il seno conico di Valentina sembrava essere quasi scomparso nella carne più ampia di Olga, ed entrambe le ragazze avevano un'espressione di sorpresa sui loro volti. Il seno di Valentina doveva essere finalmente riuscito ad infilzare le pesanti bocce di Olga, penetrando nella loro carne mentre la carne delle tette della ragazza russa si modellavano attorno alla coppia più piccola della mora. Sembrava solo questione di tempo prima che Olga scoppiasse dal dolore.

Ma nonostante ciò, la faccia scioccata di Valentina non si trasformò in un sorriso di compiacimento. E Olga non sembrò affatto imbarazzata o triste. Sempre così lentamente, gli occhi di Valentina si abbassarono verso i loro seni sudati, e la sua bocca si aprì in un sussulto silenzioso. La ragazza più grande fece un respiro profondo, massaggiando delicatamente il suo seno più in profondità in quello di Valentina, e abbassò la testa sulla spalla della rivale.

"Te l'ho detto. Le tue tette sono inferiori alle mie" sussurrò Olga nell'orecchio della rivale.

La mora emise un gemito profondo e gutturale mentre sentiva le loro tette schiacciarsi insieme ancora più strettamente. Valentina lottò ancora per qualche secondo, grugnendo e ansimando, ma alla fine dovette cedere.

"Santo cielo, basta, basta!" Gemette per lo stupore e il dolore "Oh dio, le mie tette! Le mie tette!"

Valentina crollò a terra, sconfitta. Le tette di Olga erano rosse ma le sue lo erano di più. I capezzoli non erano più minacciosi come prima ed ora la sua carne pendeva verso il basso. La mora guardò con odio misto tristezza quella ragazza che troneggiava sopra di lei sorridente. Sapeva cosa significava. Sapeva cosa aveva perso. Valentina prese le sue cose e uscì dalla sua casa, lasciando la vincitrice lì, nuda e vittoriosa.

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