Il Boss

Informazioni sulla Storia
Un giovane studente indeciso ed insicuro cerca lavoro.
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Franco detto il Boss , l'avevo conosciuto quando avevo 19 anni.

Avevo finito da poco la scuola e avevo preso il diploma di media superiore, ma ero incerto su cosa fare poi in quanto non avevo intenzione di iscrivermi all'università, almeno per il momento.

I miei genitori non mi avevano mai fatto mancare nulla, ma non erano certo ricchi, quindi pensai di trovarmi un lavoro, un impiego qualsiasi, in attesa di decidere cosa fare del mio futuro..

Quel giorno ero andato in città per vendere dei libri dell'ultimo anno che a me non servivano più e quindi tirare su un pò di soldi.

Dal piccolo centro di provincia in cui abitavo avevo preso l'autobus fino al negozio specializzato in compravendita di testi scolastici che si trovava vicino all'istituto che avevo frequentato fino a qualche settimana prima.

Portata a termine la vendita (mi diedero quattro soldi con le solite scuse della mancanza di richieste per quei titoli..), al ritorno decisi di fare l'autostop, visto che la prossima corsa sarebbe stata dopo mezz'ora e poi avevo l'abbonamento dei mezzi scaduto, non volevo rischiare una multa.

Di solito mi capitava di dovere aspettare parecchio tempo prima di essere caricato, a volte, camminando lungo la strada in attesa che qualcuno si fermasse, arrivavo fino a casa a piedi (circa 5 km) senza che nessuno si fermasse, tra mal di piedi e imprecazioni varie.. In quelle occasioni rimpiangevo il fatto di non essere una ragazza, visto che con loro, specie quelle carine, gli automobilisti si fermavano subito e le caricavano sempre...

Quella volta invece fui fortunato. Appena alzato il dito pollice sul ciglio del vialone che portava verso casa subito si fermò un auto scura di grossa cilindrata

"Che culo! - pensai - caricato al volo ed anche da un bel macchinone!"

L'auto era un grosso Suv, dalla carrozzeria luccicante, fresco di concessionaria, pensai che per comprarsi una macchina come quella un semplice lavoratore dipendente come mio padre avrebbe dovuto lavorare una vita, mentre il distinto signore che era alla guida non sembrava il tipo che si rompeva la schiena di duro lavoro.

Lui era un uomo di mezza età (40/50 anni) di corporatura robusta, leggermente sovrappeso, ma muscoloso e tosto, capelli corti, barba un pò sfatta, vestito in un gessato che gli dava un aspetto da pezzo grosso della finanza o comunque un uomo ricco e di successo...

Durante il viaggio parlammo un pò.. lui mi disse che era titolare e socio di diverse attività decisamente redditizie e volle sapere cosa facevo io. Gli raccontai di me, che stavo cercando un lavoro, visto che per il momento non avevo intenzione di iscrivermi all'università.. ma gli dissi anche che non avevo trovato niente e che non era facile essere assunto per un giovane senza esperienza come me..

Lui mi disse che poteva aiutarmi, un lavoro poteva darmelo lui... ma subito mise in chiaro che io avrei dovuto essere molto disponibile nei suoi confronti e che avrei dovuto sottostare a tutte le sue richieste e condizioni.. che avrei dovuto essere molto carino e servizievole e pronto a tutto per soddisfarlo..

Io non capivo dove volesse arrivare con quei discorsi strani, ma poi mi resi conto che mentre guidava aveva allungato la mano e con noncuranza l'aveva appoggiata sul mio fianco, abbassandola fino a palparmi il sedere stretto nei jeans attillati...

Io mi scostai sconvolto e contrariato dal suo atteggiamento... ero senza parole..

"Che c'é?.. fai il difficile? - mi disse lui - guarda che non c'è niente di male.. tanti ragazzi come te lo fanno... tu fai il carino con me ed io sarò molto generoso con te.. come lavoro potresti tenere compagnia a uomini veri e generosi come me... e guadagneresti molto bene sai?... e guarda che non ci vuole niente... non preoccuparti penserò a tutto io... ci penso io a farti diventare una bella femmina elegante e sexy e a darti tutto quello che hai bisogno... soldi, regali e cazzo a volontà.. si perchè basta guardarti per capire subito che ti piace il cazzo... d'altronde con due labbroni da pompini ed un faccino da angioletto come il tuo... con quel bel culetto che ti ritrovi... saresti sprecato a lavorare in ufficio o a perdere tempo sui libri... invece truccato e taccato da puttana secondo bene saresti uno schianto... e a fare i bocchini avresti molto più successo che in qualsiasi altro lavoro questo te lo posso garantire... e pure a pigliarlo in culo... credimi!"

Io ero sconvolto e oltraggiato dalle sue parole e dai suoi luridi apprezzamenti.... Gli replicai stizzito che mai mi sarei prestato a simili zozzerie, che a me piacevano le ragazze, che mai avrei accettato di truccarmi da femmina e di andare con un uomo, e che non lo avrei fatto nemmeno per una cifra astronomica..

Gli intimai di fermarsi che avrei proseguito a piedi, tanto ormai ero quasi a casa. Prima di lasciarmi scendere però lui mi diede un biglietto da visita, un cartoncino di ottima fattura dove con caratteri eleganti c'erano riportati il suo nome e cognome, il telefono e l'indirizzo email.

Mi disse: "Chiamami se cambi idea, ne ho conosciuti tanti come te sai? Io di solito su certe cose non sbaglio... sono sicuro che se ci pensi su la mia proposta non ti fa poi cosi schifo..."

"Non penso proprio!" gli risposi in maniera sprezzante senza guardarlo, mentre scendevo sbattendo la portiera, per poi allontanarmi a passo spedito verso casa assicurandomi che lui non mi seguisse.. Subito gettai il biglietto nel primo cestino dei rifiuti che trovai, ero sconvolto, oltraggiato e offeso per la sua proposta oscena e per i suoi volgari apprezzamenti nei miei confronti, mai e poi mai lo avrei chiamato, mai avrei accettato un lavoro o soldi da quel brutto ceffo...

Quella notte però non riuscii a dormire... mi agitavo nel sonno e non potei fare a meno di pensare alle cose che mi aveva detto quell'uomo, il suo fare spavaldo e strafottente, il suo tono sfacciato.. le espressioni dure e volgari... il suo continuo rivolgersi a me in termini femminili... la sua certezza nel vedere in me una possibile protagonista dei suoi perversi giochi sessuali... i suoi complimenti nei miei confronti, volgari si, ma comunque veri e diretti... e poi il suo aspetto cosi forte e virile, il suo tono autoritario, il suo carisma, la sua capacità di ingannare e manipolare con le parole... e poi c'era il lato economico della faccenda... mi aveva promesso soldi... tanti soldi... solo per fargli compagnia e fare... si certo avrei dovuto fase sesso con lui... e probabilmente non solo con lui.... una cosa schifosa... OK... mai e poi mai l'avrei fatto .. ma... . ma più provavo a convincermi della mia eterosessualità e più ne dubitavo... ora che le parole di quell'uomo avevano fatto breccia nello scudo protettivo dietro al quale nascondevo tutte le mie insicurezze e le mie paure tipiche di un adolescente ancora alla ricerca della propria vera identità... e se avesse ragione lui? Se veramente avrei potuto provare piacere a fare sesso con un maschio?... Non uno qualsiasi, non un ragazzo... ma un vero uomo, un macho duro e deciso.. uno forte, tosto e muscoloso... uno come lui... preso da mille dubbi e sensi di colpa, non riuscendo a non pensare a quelle cose.. arrivai ad ammettere a me stesso che forse avrei potuto provare... almeno farci un pensiero... ricordai le scene di quei video pornografici dove si vedono puttanelle in abiti succinti abbordate e poi scopate da stalloni ben dotati ed impertinenti.... al contrario di quello che avevo sempre fatto quando mi segavo guardando video o foto hard sui vari siti web per adulti, cercai di immedesimarmi nella protagonista femminile piuttosto che in quello maschile... accesi l'abat-jour, mi guardi allo specchio che stava li di fianco al letto... provai ad immaginarmi femmina, in tacchi alti e lingerie sexy, truccato e pettinato da strafica e non mi venne difficile figurarmi le erezioni da sturbo che il maschio o i maschi di turno esibivano alla vista di tanta puttanaggine... rigirandomi nel letto vedevo i loro cazzi duri intostarsi all'inverosimile alla vista del faccino truccato della bella troietta che si apprestava a ciucciarli, cioé io... la cosa mi disturbava... mi schifava... si... però...più ci pensavo e più quell'immaginaria scenetta perversa mi stuzzicava... d'un tratto mi resi conto che l'uccello mi era diventato duro come mai prima mi era capitato.. al solo pensiero di vestirmi da femmina e di fare la troia con degli uomini mi ero arrapato di brutto... mamma mia che casino... ora non ero più sicuro riguardo a cosa mi piaceva veramente... forse.. forse Franco lo sapeva meglio di me... lui già sapeva quello che ancora io non sapevo.... mi ritrovai a segarmi furiosamente pensando a tutte quelle situazioni torbide e malsane che avrei potuto vivere con Franco o altri uomini come lui... mmmhhh.. la libidine raggiunse livelli altissimi.. e non mi passò nemmeno dopo essere venuto sporcando le lenzuola in preda ad un orgasmo dirompente...

Il mattino presto sgattaiolai fuori dalla mia camera senza farmi sentire dai miei ed uscii in strada dopo avere frettolosamente indossato una felpa sopra il pigiama....

L'alba era passata da poco e le strade erano deserte, cercai di ricordarmi dove avevo buttato il biglietto da visita di Franco. Ricordavo solo il suo nome: Franco Capuozzo, il telefono non l'avevo nemmeno letto. Senza quel biglietto sarebbe stata dura per me rintracciarlo.. Ormai mi ero deciso, inutile mentire a me stesso: lo volevo... volevo lui... volevo vederlo... dovevo chiamare Franco... mi avviai verso il cestino dove avevo buttato il biglietto.. svoltato l'angolo però mi prese un tuffo al cuore.: li a pochi metri da me c'era il cestino con il biglietto dentro, ma c'era anche un furgoncino della nettezza urbana con un netturbino che si accingeva a svuotarlo e a buttarne tutto il contenuto nel cassonetto del furgone.

"Mi scusi, scusi per favore..." mi precipitai verso di lui prima che potesse svuotarlo.. "La prego aspetti!!... ieri ho gettato per sbaglio una cosa importante in questo cestino, é... é un biglietto, un biglietto da visita... l'ho cercato dappertutto, ma poi mi sono ricordato di averlo buttato qui assieme a della altre carte..." gli feci gli occhi dolci "Posso cercarlo per favore? la prego.."

Lui mi guardò stranito, con un espressione burbera sotto la folta barba, chissà cosa avrà pensato... sicuramente qualcosa tipo "chi cazzo é sto frocetto in pigiama che fruga nei cestini della spazzatura alle sei di mattina?"

Mi disse solo, "dai, fai presto, che ho ancora tutto il giro da fare e non posso mica perdere tempo per ste stronzate..."

Io infilai le mani tra le cartacce, mozziconi di sigarette, chewing gum masticati, involucri di merendine, persino preservativi, non chiedetemi se usati ;-)

Rovistai nervosamente per qualche secondo e fortunatamente il cartoncino nero patinato, stampato in caratteri oro si fece notare chiaramente in quel mucchio di rifiuti e potei quindi recuperarlo e tornarmene a casa soddisfatto dopo avere salutato e ringraziato sdolcinatamente il bravo lavoratore della strada, che restò a guardarmi perplesso mentre io mi avviavo verso casa in ciabattine e pigiama sculettando leggermente...

Continua...

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