La famiglia di Paolo

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Giunse al piccolo promontorio e proseguì lungo la stradina. Il bosco continuava. Ebbe tutto il tempo per pensare a quello che aveva visto e sentito e dentro di sé sapeva che avevano ragione. Nonostante tutte le storie del nudismo lo avessero convinto non si fidava del proprio corpo. "Se torno di là così mi viene di nuovo duro",pensò ad alta voce. Raggiunto un angolo abbastanza protetto decise di prendere in mano la situazione. Si tolse il costume e restò nudo da solo. La sensazione era davvero stupenda, sentire il vento su tutto il corpo, non avere la costrizione dell'elastico sulla pelle. Forse era davvero come dicevano loro. Però che sapeva anche che la sua carne era debole. "no, non posso tornare così, devo fare qualcosa." Si mise comodo, con la schiena appoggiata ad un albero e la mano prese in mano il suo arnese. Iniziò a manovrare lentamente, pensando allo spettacolo delle due donne nude a pochi metri da lui. Piano piano aumentò il ritmo e sentiva la sua asta sempre più rigida. Il fiato si stava spezzando e finalmente giunse al culmine, eruttando un fiotto bianco che schizzò in parte sulla sua pancia e in parte per terra.

Si sentiva decisamente meglio e immaginava che così sarebbe potuto tornare dalle altre due. Si alzò in piedi, si ripulì in qualche modo con qualche foglia e poi di rocompse. Aveva deciso che avrebbe dato un'opportunità.

Quando le due donne furono in vista Paolo aveva il cuore che gli batteva forte per la paura. Non sapeva bene cosa temere ma era agiato. Nel tempo che lui era stato via sia la nonna che Ana si erano voltate ed ora la più giovane era supina mentre nonna Carla era distesa sul lato.

Quando giunse vicino si accorse che in realtà si era addormentata. Ana però era sveglia e leggeva il telefono.

Quando voltò la testa lei si accorse che Paolo stava tornando e vedendo che non indossava il costume un ampio sorriso si dipinse sul volto,Paolo istintivamente si mise una mano davanti a coprirsi. Ana poi fece cenno con un dito vicino alla bocca di non fare rumore e con le mani giunte fece segno che la nonna si era addormentata.

Alzandosi da terra fece cenno di andare a fare il bagno e Paolo accettò. Continuava a coprirsi con la mano per tutto il tragitto fino al mare, poi Ana disse "prima o poi dovrai togliere la mano e comportarti normalmente....ho già visto un uomo nudo e devo essere sincera...non preoccuparti non ce l'hai né troppo grosso e neppure troppo piccolo se ci tieni a saperlo".

Paolo ha sempre avuto un fisico regolare. Prima della malattia giocava in una squadra oratoriale di calcio senza nessuna pretesa di essere un fenomeno. Ora era fermo da un po' ma non si era appesantito.

"Non è quello...." cercò di dissimulare...

Ana sorrise e si gettò in acqua "Oh si che è per quello. Tutti gli uomini sono uguali e quello è uno dei loro primi pensieri...poi quando hanno visto che sono in media si tranquillizzano....poi c'è un secondo problema...hanno paura di perdere il controllo.....ma per quello che c'è l'acqua fredda.....

Paolo arrossì vistosamente mentre si lanciava in mare "Ma non è vero...."

"Oh certo...." rispose Ana sorridendo, poi prese a raccontare "sai sono in spiaggia nuda da sempre...da che mi ricordo non ho mai messo il costume qui in Croazia se non quelle volte che lavoravo presso qualche struttura. Sai i tipici lavoretti estivi come.bagnina, cameriera..."

L'acqua era più calda di quando erano arrivati e dunque diventava piacevole. Paolo si stava ambientando e non vedere tutta Ana nuda era decisamente meno impegnativo per il suo self control.

"In famiglia lo siamo tutti da sempre, nudisti. Non siamo naturisti, loro sono un po' diversi da noi. il naturismo è un modo di vivere, quasi da hippy. Spesso hanno stili di vita naturali anche nell'alimentazione, spesso sono vegani o comunque vegetariani.....sai tutto il filone simil new-age...."

Paolo fece cenno con il capo e lei proseguì "A me tutta la parte filosofica non interessa. Mi piace solo stare senza vestiti, ma non ne faccio una questione di principio..."

Nuotarono ancora un po' e Paolo le chiese altri particolari sul suo stile di vita "anche a casa come hai visto mi vesto poco, non mi importa di mostrare il mio corpo. Ho tanti amici e amiche che sono come me. Non ci facciamo più caso....anche Enrico ha subito apprezzato. Lo ha scoperto tipo al secondo appuntamento, non ho nascosto nulla. Alla prima occasione in cui ha provato si è ambientato alla grande. Anche i tuoi nonni si sono abituati bene...ma fatti raccontare da loro....."

Parlarono del più e del meno e poi ad un certo punto Paolo disse che per lui era il momento di uscire, visto che iniziava a sentire freddo ai polmoni.

Anche Ana uscì dall'acqua e si misero ad asciugarsi al sole. Nel frattempo anche la nonna si era svegliata ed anche a lei fece piacere vedere Paolo nudo. Ormai aveva superato l'imbarazzo iniziale e stava tranquillamente nudo, senza coprirsi. La nonna Carla raccontò di come avevano iniziato loro e la storia fu molto apprezzata.

Trascorsero così un po' di tempo e mangiarono quello che avevano portato. La nonna, dopo mangiato si distese all'ombra degli alberi per pisolare in modo più profondo.

I due ragazzi restarono soli e improvvisamente Ana fece una domanda che lasciò interdetto Paolo. "Ti va di mettermi la crema?" non attese la risposta e si era sdraiata a pancia in giù. Paolo non aveva avuto modo di dire di no e, leggermente preoccupato, accettò.

Prese una noce crema e iniziò a spalmare sulle spalle, poi sui lombi portando le mani fino alla fine della schiena. Nonostante i suoi nudi glutei fossero sotto i suoi occhi non osava toccare. Dopo qualche attimo, Ana si rese conto della cosa e disse "guarda che devi metterla anche su gambe e sedere..."

"ma io...scusa non volevo essere invadente"

"Stai facendo bene...ma voglio la crema anche su gambe e sedere....te li sto chiedendo io...."

Paolo sospirò, si fece coraggio e con una nuova dose di crema si dedicò al sedere.

Per agevolare l'applicazione le fece aprire le gambe e si mise in ginocchio nello spazio aperto. Il bel culetto della ragazza era davanti a lui, e con le gambe leggermente divaricate poteva chiaramente vedere i suoi due orifizi glabri. L'ano era una bella rosellina di una tonalità leggermente più scura della pelle mentre poco più sotto le labbra della vulva erano leggermente scostate tra di loro e si vedeva chiaramente la parte interna di un rosa molto più acceso. La vista di quelle grazie era una vera tortura e inevitabilmente il suo pene reagì, alzandosi durissimo in avanti, nonostante si fosse scaricato poco prima e nonostante si stesse abituando alla vista delle due donne questo era ancora uno spettacolo troppo eccitante. Con tanta forza di volontà abbassò le mani sui glutei e iniziò a massaggiare con movimenti circolari. Non osava spingere troppo in avanti la propria fortuna e quindi si limitò al sedere, senza toccare lo spacco delle natiche, educato e professionale, ma con una durissima erezione che pulsava. Nell'applicare la creme però si sforzava a non urtare inavvertitamente la sua erezione con il corpo di Ana.

Dopo qualche istante scese con le mani incremate sulle cosce e iniziò a massaggiare tutto il quadricipite destro. Anche in questo caso fu molto professionale, limitando al minimo il contatto con le parti intime esposte. Scese lentamente fino al piede e poi fece lo stesso con la gamba sinistra e applicò fino al polpaccio.

Quando lei si rese conto che Paolo aveva finito le gambe, si voltò su se stessa lasciando Paolo di sasso. Ora lei era sdraiata di fronte a lui, le gambe aperte e le ginocchia sollevate, i gomiti poggiati a terra e le spalle sollevate. Il suo sguardo, velato dagli occhiali da sole era diretto alla sua faccia. Non poteva non aver notato la sbarra dura che lui aveva tra le gambe e che puntava verso l'alto e con un sorriso gli disse "Che ne dici, vuoi farmi anche il davanti?....sei davvero bravo!"

Lui ormai non capiva più nulla: era partito da casa come un ragazzo sfigato con parecchi problemi con le ragazze e ora si trovava con una bellissima ragazza nuda in spiaggia che gli chiede di applicare la crema su tutto il corpo non curandosi minimamente della sua erezione, tutto questo con a due passi la nonna che dormiva nuda sotto gli alberi.

Alzò lo sguardo in direzione della nonna che dormiva beata sdraiata su un fianco, poi si rigirò e prese la crema; "Avanti, non mordo mica...", disse Ana

Si mosse di qualche passo in modo da mettersi di fianco a lei, riempì il palmo della mano, e allungò la mano verso di lei mentre lei non cambiava posizione.

Iniziò applicando la crema sulla parte superiore del petto e non ci volle molto prima che la mano iniziò a stimolare i suoi seni. La sua terza misura (ipotizzava lui non essendo esperto di corpi femminili) era morbida al tatto ma non gli sembrava flaccida. I capezzoli erano di dimensioni proporzionate al resto del seno. Perse qualche istante a massaggiare sia il destro che il sinistro sotto gli occhi di Ana.

Vedendo che lui stava prendendo confidenza nella cosa lei lo stuzzicò un pochino "Sei agitato?"

Lui non perse il ritmo, caricò la crema e passò a massaggiare la pancia, allungando le mani al sottoseno, passando per bene la base dei seni e la pancia " Piu che agitato sono sorpreso....Insomma, non mi era mai capitato di essere al mare con mia zia e di poterla massaggiare così... Ma mi chiedo..lo zio Enrico? Se lo dovesse venire a sapere?"

Lei sorrise "chi lo sa cosa potrebbe succedere....Ora finisci il tuo lavoro e poi ne parliamo".

La parte dell'addome stava per finire, e immancabilmente era il turno della zona inguine; Paolo allungò la mano, a due passi dalla sua zona calda e prima di toccare attese che lei diede il suo assenso "Sei anche un galantuomo....vai non ti preoccupare."

Il contatto fu come un cortocircuito, e Paolo mosse tutto il palmo in modo circolare. Il suo frutto era morbido e liscio. Come aveva già notato era completamente privo di peli. Tenne la mano quel tanto che bastava per sentire tutto il suo sesso sul palmo e con un pizzico di malizia con un dito percorse tutto lo spacco, poi tornò in alto e fece un altro giro.

Finita la zona prese un altro po' di crema e si spostò in mezzo alle gambe per fare alternativamente la gamba destra e sinistra. Iniziò da un piede per poi risalire fino alla coscia. Continuando a massaggiare arrivò a sfiorare nuovamente la sua vulva con le dita. Lei guardava i suoi movimenti senza dire nulla e senza offrire nessuna resistenza. Poi passò seconda gamba, riprese lo stesso movimento dal.piede si trovò presto con le mani sulle cosce ed anche in questo caso spinse le dita a sfiorare la sua vulva.

Finito di applicare la crema Paolo stava per alzarsi ma lei lo bloccò immediatamente, gli prese la mano e se la mise tra le gambe "Avanti, giocaci ancora un po'...mi stava piacendo...", disse lei. Ana lasciò la mano di Paolo a giocare tre le sue cosce e lui ne approfittò per essere più intraprendente. Non aveva mai fatto una cosa del genere ma aveva visto molti filmati, ricordando quello che aveva visto si dedicò a massaggiare la sua vulva. Piano piano provò prima a carezzare il clitoride, poi scese tra le labbra e piano piano mise la prima falange nella vagina. Dapprima fece un piccolo entra-esci rapido e man mano, ad ogni giro entrava sempre di più. Lei non opponeva resistenza ed anzi appprezzava prrzzava le mani che muovevano le sue labbra.

Improvvisamente Paolo sentì la sua afferrare il suo durissimo cazzo, inziando a manovrare su e giù. Non ci poteva credere, si girò per vedere se stava sognando ma invece era tutto vero. Poi riprese con foga a massaggiare la sua fica. Lei si stava bagnando e presa dalla foga "ah si che bravo...dai vai anvati....metti dentro le dita".

Paolo non si fece mancare anche questo particolare ed iniziò ad esercitare sempre più foga nella sua azione.

Continuarono così per qualche istante, poi Paolo non poté più trattenersi e disse "Ana ferma che non resito più...sto venendo". Lei sorrise e poi diede due colp più decisi..."si vieni...vieni...", spremette il suo cazzo fino a che un fiotto eruppe e cadde sull asciugamano. Lui ansimò forte e tolse la mano dalla sua vulva mentre lei recuperava le salviette dalla borsa.

Proprio mentre entrambi si stavano pulendo si avvicinò la nonna Carla, chiedendo di tornare a casa. Si rivestirono, raccolsero tutto e tornarono indietro, ripercorrendo la strada al contrario.

Durante il tragitto tutti erano perfettamente naturali, e Ana non accennò nulla su quello che era successo in spiaggia.

A casa si fecero la doccia e crearono tutti insieme, come sempre Ana era più svestita che coperta ed aveva solo una canotta ampia in più di un'occasione Paolo si accorse che sotto non indossava nulla. Ad ogni movimento il seno, la passserina e il suo bel culetto erano in mostra.

Dopo cena si misero tranquilli sul divano che avevano in terrazzo: Paolo era sulla destra, Enrico a sinistra e seduta al centro c'era Ana. La tv trasmetteva una partita dell Italia che i due uomini volevano guardare. Ana era concentrata a sistemare lo smalto dei piedi, ed aveva quindi un piede sul divano.

Ad un certo punto Enrico iniziò a parlare; "Devo farti i complimenti per oggi..." Paolo non stava comprendendo "...si quello che è successo oggi in spiaggia."

A quel punto impallidì perché credeva che Enrico lo avrebbe ripreso o avrebbe fatto altro, tuttavia Ana si voltò e lo guardò con un sorriso affabile "non ti preoccupare tesoro non ha fatto nulla di male...anzi".

Riprese Enrico "...anzi sappiamo che sei stato un gentiluomo...la verità è che Ana è una vera esibizionista. Non solo le piace stare nuda, ma le piace essere guardata. Le piace fare finta di niente e sapere di star facendo impazzire chi ha davanti.".

Ana lasciò giù lo smalto, si sfilò con una mossa repentina la canotta e rimase nuda. Enrico alzò la sua mano e la portò sulla tetta sinsitra, mentre le mani di Ana si poggiarono sulle gambe dei due ragazzi e salivano lentamente, Enrico riprese "..lo sappiamo che non tutti i nudisti sono così ma noi lo siamo...e poi Ana ama far indirire i piselli....le piace sapere di essere stata lei a farli diventare così". La mano di Ana si era infilata sotto il boxer ed era subito.venuta in contatto con le palle di Paolo. Con poche mosse rapide il cazzo duro di Paolo era fuori dai calzoni e Ana lo stava segando. Alzando la sguardo vide che contemporaneamente stava segando anchr Enrico mentre lui si era chinato a succhiare i suoi capezzoli.

Enrico poteva sentire l'agitazione di Paolo e gli disse "Lasciala fare...e non ti preoccupare..siamo una coppia aperta. Non siamo gelosi....fatti fare tutto quello che le va."

Ana staccò la mano dal cazzo di Enrico per spostarle entrambe su Paolo, poi chinò il capo e prese in bocca quello del ragazzo. La bocca inghiottiva il cazzo mentre la mano gli massaggiava lo scroto. Nel frattempo Enrico si tolse i pantaloncini, si spostò e si mise a leccare la sua vulva.

Proseguirono in questa posizione per qualche minuto prima di cambiare. Enrico si rimise a sedere, lei si voltò e disse a Paolo "Avanti tesoro, gioca come hai fatto oggi" disse indicando la sua figa "E se vuoi puoi pure assaggiare di cosa sa....". Detto questo si abbassò a prendere in bocca quello di Enrico, lasciando le cosce oscenamente aperte per Paolo. Lui non se lo fece ripetere due volte e si fiondò dapprima ad usare le mani ma subito dopo ci mise anche la bocca. Non aveva mai assaggiato una ragazza e quindi non sapeva cosa fare. Tuttavia si fece guidare dall'istinto e in qualche modo sentiva che qualcosa succedeva. I respiri di Ana erano più ansimanti e dava foga ad ogni movimento della testa. Continuarono così per qualche minuto poi Enrico venne e lei senza battere ciglio accettò tutto il suo seme in bocca. Poi fece cenno a Paolo di azarsi e dicendo "Adesso vieni tu...già quella di oggi l'abbiamo sprecata...." e così dicendo si dedicò a succhiare il suo durissimo cazzo. A quel punto, sotto le abili labbra di Ana non ci volle molto a concludere ed anche in questo caso lei impassibile lo prese tutto in bocca.

Tutti soddisfatti della serata si salutarono e Paolo andò a dormire.

Fine parte 1

12
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Anonymous
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1 Commenti
AnonymousAnonimoquasi 2 anni fa

Troppo poco seri

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