La Mamma è Sempre la Mamma. 03

Informazioni sulla Storia
Forse la mamma era stroza per un buon motivo.
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Parte 3 della serie di 6 parti

Aggiornato 11/25/2023
Creato 11/15/2023
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"Tutti i personaggi presenti nella storia sono esclusivamente frutta della fantasia,e non fanno riferimento a persone realmente vissute, e all'attuale stesura della storia i personaggi sono tutti assolutamente MAGGIORENNI +18"

Passarono i giorni, ma il comportamento di mamma di quel pomeriggio, mi era rimasto in testa così indelebile e martellante che mi perdevo spesso a riflettere su quella che sarebbe stata la scoperta più invidiosa e sconvolgente della mia vita.

Il primo pensiero fu quello della rabbia, ma sarà possibile che una persona che è stata riluttante pure verso il proprio corpo, avesse bramato avere il corpo di una ragazza così dolce e innocente?

L'idea che avesse voluto Matilde nuda in un letto non era neppure da prendere in considerazione, figuriamoci, avrà smesso di scopare pure il babbo, tantomeno potrebbe farlo con una ragazza quasi ventenne, e dove l'avrebbe trovata la prestanza fisica, la DOTE per soddisfarla?!?!

Così, quando ero in classe pensavo, in auto pensavo, mentre mangiavo pensavo, addirittura mentre mi masturbavo pensavo!! ma più di tutti, pensavo di notte, prima di addormentarmi, e pensavo così tanto che pure sognavo! sognavo mamma!!

Ma perché mamma non s'è mai fatta vedere nuda, non ho mai nessuna ricordanza da quando ho memoria, che la stronza si sia fatta una doccia con me.. Mi ricordo ancora quando da piccolino mi metteva in doccia, mi riempiva la testa di shampoo e pure lì,,mi sbatteva l'anta in faccia.

- Luca, massaggia bene la testa, e lavati ascelle e piedi, che ti puzzano.

- mamma mi brucia, mi bruciano gli occhi, aiutami, mamma non ci vedo più niente... MAMMA!!!

- tanto prima o poi dovrai imparare, non posso mica fare il bagno sempre con te, non fare storie, massaggia, e sciacqua!

Ma che cazzo diceva quella stronza, ma quando mai era entrata con me in doccia, ma cosa avrà mai avuto da nascondere, il suo grosso culo flaccido!!Mi lasciava lì, con il sapone negli occhi a piangere disperato...

Nei giorni in cui ero da solo in casa, appena tornavo da scuola iniziava lo spy-game casalingo..

La prima camera ad essere battuta fu proprio quella dei miei genitori

Trovai un'enormità di calze contenitive, come quelle che usano gli anziani quando cominciano ad avere problemi di circolazione, in ogni cassetto, qua e là, saltavano fuori preservativi XXXL, spesso infilati dentro i calzini per nasconderli meglio.

Nel cassetto del comodino c'erano i soliti rotoli di nastro adesivo.

Cercai nei cassetti di babbo, trovai un monte di mutande da uomo..

Poi cercai nei cassetti da intimo della mamma, trovai un monte di mutante da uomo...un monte di sospensori per testicoli...un monte di reggiseni taglia 4° e 5°, ma nessuna mutandina, nessun tanga, nessun perizoma, nessuna Brasiliana... niente di ciò che una donna avrebbe infilato nel suo inguine!!

Ai piedi del letto c'era una bella cassapanca antica in rovere, fine 1800, patinata in gomma lacca. Internamente era completamente foderata in velluto rosso, in superficie c'erano pacchi di lenzuola, e coperte invernali, ma quando arrivai sul fondo i miei occhi si riempirono di stupore e incertezze, la mia mano afferrò 4 manette, VERE, e un po' di spezzoni di corda nera e morbida.

Ma che cazzo, ed io che pensavo che quei due ormai avevano estinto qualsiasi attrazione sessuale.. altro che, sembravano proprio nel pieno delle loro funzioni!!

Aprendo poi un'anta dell'armadio, tra un cappotto e l'altro, una videocamera 8mm già montata su un supporto a tre piede, ai piedi c'erano una dozzina di cassette vergini.

La cosa strana è che nelle rare vacanze che abbiamo fatto, non ho mai visto mio padre a fare qualche video, non avevo mai visto quella videocamera prima d'ora...

Potrei stare per ore a raccontarvi dei piccoli segreti di casa, ma l'avvenimento che mi fece drizzare le orecchie più di tutti gli altri, è quello che mi avrebbe portato alla scoperta di un segreto sensazionale,

un episodio mi fece ben capire cosa non andava in lei, e che probabilmente riguardava proprio la sfera sessuale...

Io ero stato fuori con gli amici di scuola per un compleanno in pizzeria, fui riportato a casa da Matilde in auto, probabilmente un po' in anticipo.

In casa c'era silenzio, ed io cercai di farne ancora di più nell'andar in camera mia, spogliarmi, andare in bagno e volare a letto senza disturbare. Solamente che mentre stavo socchiudendo la porta di camera, sentii i miei genitori iniziare a discutere...

- dai, fai veloce Mauro, va' a prendere i preservativi nella mia borsa... dai, sbrigati prima che torni Luca, SBRIGATI!!

I PRESERVATIVI XXXL?!?!?ma per chi sarebbero stati?? per il mio babbo sarebbe stato come mettere un braccio dentro un sacco della spazzatura...

- ferma dai, stai ferma Lucia, s'era detto niente seghe stasera, sono stanco e non mi va'!!

- muoviti imbecille, prendi i preservativi e fai presto che non resisto più!!

- Mauro, Mauro mi senti!! I patti sono patti, ne ho bisogno, davvero, sto male, non riesco da sola, ho dolore alla spalla dall'ultima volta!!!

- notte,e non provare a svegliarmi di nuovo, io sono stanco, te vai a farti una doccia ghiacciata...

La sentii borbottare offendendo mio padre uscire dalla camera, e con un passo pesante entrare nel bagno e chiudersi a chiave.

Scorsi la testa dalla porta di camera e vidi filtrare dal buco della serratura la luce accesa del bagno.

Avevo profondo rispetto della sua privacy, ma ormai avevo una curiosità tale per tutta quella situazione, che trovai il coraggio per farmi avanti. Appoggiai i piedi sul pavimento come un felino fin davanti alla porta "segreta", appoggiai la mano sullo stipite dell'imbotte e piegai pian piano un ginocchio alla volta tenendo sempre un orecchio in camera di mio padre e un orecchio dentro al bagno... figuriamoci che figura di merda avrei fatto se mi beccavano a spiare una vecchia!

Avvicinai l'occhio destro al buco della serratura.

La mamma era lì, seduta sul wc con entrambi le tavolette chiuse, con la mano sinistra aveva appena appoggiato il preservativo XXXL sul lavandino, mentre la destra reggeva il mento.

Era ancora con il pigiama di flanella addosso, stava guardando fissa davanti a sé la sua immagine riflessa del mobiletto vetrato a specchio.

Stava leggermente ansimando, strusciandosi la fronte e passando la mano nei capelli spettinati.

Cominciò ad afferrare il pigiama, e tirò su la parte superiore, i suoi seni grandi e flosci andarono su con esso, fino poi a ricadere giù, le aureole si erano espanse tantissimo, e facevano da contorno a dei capezzoli grossi e scuri come datteri, rugosi e leggermente umidi.

Fece scivolare via le ciabatte dai piedi e afferrando con il pollice l'elastico del pigiama, cominciò a farlo scorrere lungo le cosce...poi si fermò di scatto, aprì il primo cassetto del mobiletto e rovistò in cerca di qualcosa, alzò con la mano il rotolo di nastro adesivo e le bende elastiche, e fece una smorfia di sollievo, come se l'essersi accertata della loro presenza, la tranquillizzasse un po'. Continuò ad abbassare il pigiama fino al pavimento afferrando il bordo dell'elastico dai pantaloni con il dito pollice.

Tutto ciò che potevo vedere era solo il suo profilo laterale.

Divaricò le gambe e abbassò la testa nel mezzo ad esse.

Fece scivolare la mano destra nell'interno coscia, sembrava volesse graffiarsi con l'indice, poi afferrò qualcosa con due dita, fece una piccola smorfia di dolore, e strappò dall'interno delle sue gambe un bel pezzo di nastro adesivo. poi un altro, e ancora uno. L'ultimo gli fece quasi provare un piacere intenso, chiuse leggermente gli occhi e fece un respiro profondo, mandando un po' in sù la testa.

Se solo avessi potuto avere quello specchio angolato meglio per capire che cazzo stava facendo, che cosa gli dava quel piacere....

Ma proprio in quel momento sentii il suono di passi provenire dalla camera del babbo, staccai immediatamente l'occhio da quel segreto girai la testa verso il corridoio, e con l'agilità di un gatto sparii in camera mia, con gli occhi spalancati tra eccitazione e paura.

- Lucia, hei Lucia, hai già cominciato?

disse mio padre a bassa voce e picchiettando alla porta.

- Apri Lucia, vieni in camera che ci penso io.

La porta del bagno si aprì e la mamma uscì

- dai, mi dispiace averti risposto in quel modo, sono solo stanco, ma ti amo, sono rimasto nel letto col rimorso d'averti offesa.

Mio padre baciò mamma e la accompagnò in camera da letto.

Ecco era fatta, la voglia e il dubbio di ciò che sarei andato a scoprire erano troppo forti adesso, L'AVREI TROVATO A TUTTI I COSTI!

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