La Mamma è Sempre la Mamma. 05

Informazioni sulla Storia
La mamma non è stronza, LA MAMMA È UN DIO!
1.6k parole
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Parte 5 della serie di 6 parti

Aggiornato 11/25/2023
Creato 11/15/2023
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"Tutti i personaggi presenti nella storia sono esclusivamente frutta della fantasia,e non fanno riferimento a persone realmente vissute, e all'attuale stesura della storia i personaggi sono tutti assolutamente MAGGIORENNI +18"

Era sola con se stessa, le braccia distese, le mani aperte appoggiate su gli spigoli dell'armadietto vetrato, guardava giù, nel mezzo alle sue grasse cosce, teneva le gambe divaricate, alzò la testa, fece cadere le braccia.

Aprì l'ultimo cassetto, rovistò dentro e tirò fuori i due giornaletti porno.

Lesse la copertina di quello per donne, lo aprì, e lo schiaffò nel cassetto con forza scotendo la testa.

Prese l'altro, cominciò dal fondo come era suo solito fare... Sfogliò una figa dopo l'altra, si fermò su una in particolare, GIOVANE, TONICA, PROSPEROSA E CON UNA FIGA BELLA PAFFUTA, assomigliava a Matilde

La guardava sempre con più attenzione, cominciò ad ansimare, strinse i denti ed appoggiò il giornale aperto all'interno di un cassetto dell'armadietto, con quella figa spalancata che puntava verso lei...

Afferrò i pantaloni e con un goffo balzo li sfilò.

L'armadietto, che aveva una base girevole, aveva per fortuna, un'angolazione tale, da poter veder dentro, nel mezzo alle cosce e sul suo petto.

Si vedeva una folta peluria ispida della sua figa trasandata, e da lì, partiva un lungo tubo ricoperto di benda elastica e fissato saldamente alla coscia con il nastro adesivo.

Non volevo chiedermi niente...MA CHE COS'ERA...COSA STAVO GUARDANDO?!?!

Lo afferrò con una mano alla base, lo teneva fermo, con l'altra stava togliendo tutti i pezzi di nastro che correvano lungo la coscia, la sua faccia aveva una smorfia di dolore...di piacere...di goduria...

Strappò finalmente l'ultimo pezzo, ansimando e tremando dall' eccitazione....

Teneva sempre ferma quella lunga asta dalla base, arrivava quasi a metà coscia, sicuramente una ventina di centimetri, la parte superiore era calante, come un tubo di gomma, la benda elastica era zuppa, appiccicosa, fradicia e grondante per metà.

Sempre tenendolo saldo alla base, con due dita dell'altra mano, prese la punta di quella benda appiccicosa, la tirò verso l'alto, facendola correre su quell'asta carnosa...la sfilò completamente e LUI cadde giù, sicuramente sfiorando l'acqua del WC.. strizzò la benda nel pugno, facendo cadere tutto quel liquido denso e trasparente in mezzo alle cosce, poi aprì il cestino di fianco e la gettò.

NO,NO,NO...MA COSA AVEVO VISTO...COSA!!!!

ERA UN CAZZO, UN CAZZO ENORME...LUNGO QUANTO UN CAZZO ERETTO, ANZI DI PIÙ!!!

Incredulo e sconvolto continuai a guardare stregato da quella minchia disumana.

Lo scrollò nel WC, come per eliminare il più possibile quel liquido bello e interessante, poi lo alzò, facendolo sbattere sulla sua pancetta, era ancora morbido, ma sorpassava decisamente l'ombelico.

Cominciò una lenta sega con due mani, anche se moscio, ci stavano comunque, io non l'avrei mai potuto fare, neppure in piena erezione!!!

Lei un po' guardava IL SUO CAZZO, un po' guardava quella fighetta del giornale, ormai era più che chiaro che nella sua mente c'era Matilde, se la immaginava ancora lì, sul tavolo di casa a studiare con le gambe spalancate, e quella figa paffuta e depilata aperta.

Il cazzo lentamente vedevo che perdeva sempre più mobilità, non andava più qua e là tra una pompata e l'altra, stava pian piano crescendo, notai che stava impugnando sempre la parte alta di quell'asta, stuzzicando e sfregando la cappella, anche se nascosta dal prepuzio, si stava allontanando sempre più dal boschetto che aveva alle pendici, fino ad arrivare a far sbattere le mani sui seni.

Continuò così per qualche minuto, penso una decina, sembrava bello sodo e compatto, probabilmente lungo 30 centimetri ed oltre, con una mano sola non l'avrebbe mai potuto stringere, e manovrarlo poteva diventare difficoltoso.

Poi si fermò, lo strinse e tirò giù tutta la pelle del prepuzio, che a malapena si muoveva vista l'immensità di quel cazzo, lo lasciò libero in aria, TRIONFANTE, ed appoggiò le mani giù nel wc.

Era bellissimo, culminava con una cappella completamente sguainata, libera ed immensa....PERFETTA... liscia e più rossastra dell' asta, vista la mole di sangue che si riversava all'interno...aveva un foro pulito e perennemente dilatato, grondava quasi continuamente liquido denso e appiccicoso.

Incrociò le braccia, afferrò il pigiama, e lo sfilò dalla testa, lo gettò a terra, ed ancora con le mani appoggiate sulla tavoletta del wc, mosse quel cazzo, facendolo sbattere qualche volta nel mezzo alla carne delle sue tette.

Afferrò la pelle di quelle zinne con i pugni, strizzò la ciccia cadente del suo seno cercando di portarla più alta possibile, arrivando vicino a quella cappella.

Con entrambe le mani cercò di avvolgere quella carne cadente sulla punta del cazzo, racchiudendo tutto attorno al glande.

Riprese il lavoro, cominciò ad andare su e giù ancora più energicamente, con più enfasi...la carne era lubrificata dal suo cazzone grondante, la cima di quel palo era sommersa nella ciccia morbida del suo seno... continuò per almeno 10 minuti, poi si fermò di botto, assorbita completamente dal piacere più intenso che una persona poteva provare, lasciò tutto, tette e cazzo.

ERA CRESCIUTO, ERA UNO SPETTACOLO, IMMENSO E PERFETTO.

Sicuramente era sui 40 centimetri, la pelle completamente tesa, sembrava si potesse strappare a momenti, gli puntava sotto la gola...lo guardò per qualche secondo, chiuse gli occhi, e lo prese in bocca ( naturalmente per quanto possibile, viste le dimensioni), massaggiava tutta la cappella, non era difficile per lei, e vista la lunghezza di quel cazzo, riuscì anche a leccare un po' l'asta, ripulendo tutto il precum annidato sotto la cappella.

Allungò la mano sopra il lavello, dove aveva preventivamente appoggiato come l'altra sera, un preservativo XXXL, lo aprì con entrambe le mani, non aveva bisogno di tenere fermo quel cazzo....era una colonna Greca, una stalattite, immobile...non si spostava di un millimetro; come se lei, lo potesse mettere dove voleva, e tenerlo lì duro come il granito per quanto voleva, con estrema facilità!

Stappò la bocca da quella cappella, con uno schiocco rumoroso, avvicinò il preservativo XXXL alla cima, e cominciò delicatamente a farlo scorrere verso il basso, avendo premura di non lo rompere. Scese verso il basso, srotolandosi per una ventina di centimetri, poi finì, era tutto....a malapena arrivava a metà.

Lei intanto era una bestia, lo afferrò con entrambe le mani, cominciò a segarlo energicamente, facendo strofinare la punta sul petto...ormai era al culmine, pian piano vidi i testicoli contrarsi e compattarsi sotto lasta, prima erano poco visibili, si poteva solamente vedere un po' dì scroto cadente, sicuramente visto il peso che doveva supportare, ma adesso erano belli ed enormi, si mostravano in primo piano, sembravano due belle susine affiancate, qualche pelo qua e la su una pelle robusta e liscia.

Strinse gli occhi, abbassò la testa e spostò le mani in fondo al cazzo, continuando a segarlo energicamente.

- Ah.... aaaaaahhhh.... VENGO, STO VENENDO!!!!

Nonostante il preservativo XXXL, vidi i primi cinque o sei spruzzi deformarlo, sparandolo dall' interno verso l'alto, cominciò a sgorgare sperma con una velocità impressionante, schizzava cordate una dopo l'altra, persi il numero velocemente...il preservativo si gonfiò, era incredibile, aveva le dimensioni di un fiasco di vino appeso alla punta di quel cazzone.

Lei ancora ansimante tolse le mani da quell'asta infuocata, rimase ferma per un po, stordita ed arrossata.

Strinse l'ampolla di sperma alla sommità con una mano, con l'altra cominciò a srotolarlo dal palo di carne, arrivò alla fine, strinse ancora e lo tirò via, emettendo un sussulto di piacere.

Bhe, di una cosa avevo ragione...con i preservativi faceva i GAVETTONI, non avevo indovinato solamente con cosa li riempiva, non l'avrei mai immaginato.

Gli fece un nodo, e appoggiò il fiasco di sperma dentro il lavandino.

Rimase con quel cazzo sovrumano ancora turgido a 45 gradi, lo afferrò alla base e lo strizzò fino alla cappella, svuotando tutto il tubo dallo sperma, e lo sgocciolò nel wc.

Era esausta, probabilmente non del tutto soddisfatta, ma sicuramente aveva funzionato di più di una DOCCIA FREDDA, come suggeriva mio padre.

Riprese fiato, smise di ansimare, e si alzò dal wc, si girò su di esso, indietreggiò un bel po', fino ad appoggiare quel culone grasso e cadente sul mobiletto, bagnandolo di sudore. Fu costretta a tale manovra per dare spazio al suo cazzo enorme, e aprì la tavoletta del wc.... cercò di piegare quella nerchia colossale spingendo con il palmo di entrambe le mani verso il basso, ma fu costretta pure ad inarcare il busto in avanti, visto ancora la durezza di quel palo venoso e viola, spesso come un ramo di Quercia.

Aprì il rubinetto, perché è questo che sembrava avesse fatto, un flusso giallo e puzzolente sgorgò dall' enorme fessura di quella cappella, schizzando ovunque, cosa a cui non avevo fatto caso prima, visto la presenza del preservativo, il buco del suo cazzo era enorme, probabilmente quando sparava la sua sborra, diventava largo come il suo dito mignolo..

Aprì l'acqua calda del lavabo, prese quell' ampolla di sperma bianco candido e lo svuotò dentro. Era denso come miele, e sono convinto che sarebbe stato buonissimo berlo. Nel mentre stava grondando le ultime gocce, abbassò lo sguardo, vide il suo cazzo accostato al lavandino di traverso, uscendo dal profilo del mobiletto, lo afferrò dal basso e alzandosi sulle punte dei piedi lo girò, facendolo comodamente arrivare sotto l'acqua calda del rubinetto.

Prese un sapone da intimo, lo spruzzò sopra tutta l'asta e iniziò a massaggiarlo, avendo cura di effettuare un'ottima pulizia.. Risciacquò tutta l'emulsione, afferrò il pigiama, si mise la parte alta per prima, poi prese il pantalone e provò ad infilarlo, ma il suo cazzo, anche se un po' pendente, s'era bloccato ancora turgido, impedendo all'elastico di chiudersi in vita.

Era rimasta così, ancora scossa da quella sborrata, appoggiata al lavandino, guardando verso il basso quell'ENORME CAZZO.

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