Mia moglie Laura. Capitolo 04

Informazioni sulla Storia
Laura e il marito sono invitati a tornare al locale.
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Camminai nervosamente su e giù per la sala per diverso tempo. Poi, stanco di ascoltare i commenti di quei signori di mezza età su che bel culo e che belle tette avesse mia moglie, e su come se la sarebbero scopata, decisi di recarmi nell'altra sala, al bar a tranquillizzarmi e bere qualcosa di forte.

Mentre bevevo una vodka, pensai a quel che avevo visto, a mia moglie esibita davanti a decine di persone... e al miscuglio di sentimenti che provavo. Ero geloso e arrabbiato, ma non potevo negare di essere anche eccitato. Anzi, continuavo ad avere un'erezione poderosa. Il mio cazzo mi faceva male, tanto era duro.

Passarono circa venti minuti e due bicchieri di vodka quando finalmente vidi Laura raggiungere la mia sala e cercarmi con lo sguardo. Aveva indosso la sua gonna e la sua camicetta, dubitavo che avesse anche reggiseno e slip, lanciati da quella ragazza in mezzo al pubblico e subito dispersi.

Le andai incontro, lei mi guardò e abbassando lo sguardo mi disse: "andiamo via". Le misi addosso il suo spolverino, poi, senza dire una parola, uscimmo dal locale. In macchina, Laura non parlò, mentre la mia eccitazione perdurava. Più pensavo a quello che avevo visto e più avevo voglia di scoparla, all'istante.

Mi fermai all'improvviso in una via poco illuminata a poca distanza dal locale. Laura mi guardò, si aspettava forse che le dicessi qualcosa; invece mi avvicinai a lei e le misi la lingua in bocca, con durezza. "No, fermati...", protestò debolmente, ma continuai a baciarla mentre la mia mano si faceva strada sotto la gonna verso il suo sesso. Con mia sorpresa, la trovai umida, e la cosa mi eccitò ancora di più. Infilai con decisione un dito nella fica bagnata di mia moglie, poi un altro, e cominciai a sditalinarla con foga, mentre continuavo a baciarla.

Mia moglie cominciò ad ansimare eccitata. Eravamo in macchina, in strada, poteva vederci qualcuno, ma questo non mi fermò; d'altronde quella sera mia moglie era già stata vista nuda da decine di uomini. Mi slacciai come potei i pantaloni e diedi spazio al mio cazzo, duro come il marmo. Mi misi sopra di lei e allargandole le gambe al di sopra del cruscotto, la penetrai senza tanti complimenti. Comincia a sbatterla con vigore, un colpo, due tre, mentre lei emetteva dei gridolini di piacere.

Poi, finalmente, tutta l'eccitazione e tutta la tensione di quella serata esplose in un orgasmo prolungato e potente. Mi riversai sul mio sedile e dopo qualche attimo di riposo mi ricomposi. Misi in moto la macchina e senza guardarla mi avviai verso casa.

I giorni che seguirono trascorsero in maniera ordinaria: io come al solito preso dal mio lavoro, mentre Laura, oltre al suo lavoro, continuava ad occuparsi delle faccende domestiche e di nostro figlio Luca che non aveva ancora ripreso i corsi in università. Di ciò che era successo quella famosa sera ne parlammo solo raramente. L'unica cosa che cambiò fu nella sfera sessuale: facevamo sesso tutte le sere, figlio ermettendo, ed era una cosa coinvolgente ed appagante; sembravamo tornati entrambi ventenni.

Trascorse circa una settimana, quando un giorno, in ufficio, aprii la mia casella di posta elettronica privata in un attimo di pausa. C'era un messaggio in arrivo da un indirizzo sconosciuto. Aprii la mail.

"Buongiorno, sono il sig. Andrea. Mi ha dato la tua mail tua moglie Laura la settimana scorsa, prima che andaste via dal mio locale. Gradirei che mi veniste a trovare al locale questo venerdì diciamo alle 19,00, prima dell'apertura".

Lessi il messaggio e rimasi interdetto. Poi vidi che c'erano degli allegati. Ne aprii uno e per poco non sobbalzai dalla sedia. Era una foto di mia moglie, scattata quella famosa sera, mentre stava in piedi sul palco del locale in slip, reggiseno e autoreggenti.

Chiusi immediatamente il file assicurandomi che nessuno dei colleghi stesse guardando il mio monitor. Fortunatamente non avevo attorno nessuno. Trassi un profondo respiro... c'erano almeno 10 file di foto allegate. Rimasi a fissare il monitor per diversi istanti.

Poi, quasi senza accorgermene, aprii uno dopo l'altro i vari allegati. Il soggetto era sempre lo stesso: mia moglie sul palco, sotto i riflettori, prima vestita, poi in biancheria intima e poi nuda solo in tacchi e autoreggenti. Accanto a lei c'era una signora matura, vestita in maniera volgare che sembrava guidarla e una ragazza seminuda.

Rimasi sconvolto da quelle foto, ma non era ancora finita. Mi accorsi che tra gli allegati c'era anche un file video. Mi assicurai che nella stanza non ci fosse nessuno e poi, dopo un attimo di esitazione l'aprii.

L'inquadratura iniziale era di una stanza in penombra, sembrava un camerino. La ripresa sembrava fatta da una di quelle fotocamere portatili. Poi la macchina riprese una donna nuda di lato con una donna vestita al suo fianco.

"Falla voltare", disse la voce di Andrea che stava dietro la telecamera. E così vidi mia moglie, appena rientrata dal palco, accompagnata da Daniela, mentre veniva ripresa.

Sembrava imbambolata, mentre Daniela la faceva sapientemente posizionare davanti alla telecamera. Una serie di riprese a figura intera, poi alcune zummate sul volto, sulle tette ed infine sul pube scoperto.

"Vorrei i miei vestiti....", protestò mia moglie.

"Ancora un attimo..." fu la risposta di Andrea, che indicò a Daniela di far voltare mia moglie di spalle mentre lui le faceva una bella zummata anche sul sedere. La ripresa terminò, mentre io, accasciandomi sulla sedia, rimasi sconvolto, pur accorgendomi di avere una potente erezione.

Quella sera, a casa, parlai della mail a mia moglie e dell'invito perentorio che il signor Andrea ci aveva rivolto.

"Non posso ritornare là... non voglio", fu la risposta di Laura.

"Nemmeno io", le risposi, "ma dio solo sa cosa può fare con quelle foto. Dobbiamo andarci per riprendercele."

E così trascorremmo tutta la serata a discutere su ciò che avremmo fatto quel venerdì....

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