Mia moglie Laura. Capitolo 05

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Laura è costretta ad accettare la proposta di Andrea.
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Alla fine prendemmo la decisione di andare al locale per sentire cosa voleva il sig. Andrea.

Quel fatidico venerdì ci preparammo per uscire. Io dovetti rassicurare e tranquillizzare mia moglie sul fatto che saremmo andati e tornati nel giro di poco tempo, giusto il tempo di chiedere indietro quelle foto e quel video. E così mia moglie si convinse e ci preparammo.

"E se qualcuno mi dovesse riconoscere?", mi chiese preoccupata.

Io le risposi che ci aspettava prima dell'apertura e che quindi non ci sarebbe stato nessun cliente. Lei si vestì in maniera estremamente sobria: biancheria intima di cotone, collant, una camicetta e un pantalone grigio e sopra un maglioncino.

Giunti al locale, fummo fatti accomodare in una saletta da un solerte inserviente. Vidi mia moglie nervosa e silenziosa, mentre sfogliava con poco interesse un opuscolo sui locali notturni della città.

"Andiamo via...", disse a un certo punto spazientita.

"Dai Laura... oramai siamo qui. Cerchiamo di recuperare quelle foto e poi non metteremo mai più piede qui" risposi, cercando di tranquillizzarla.

Dopo una mezz'ora buona di anticamera, finalmente il signor Andrea ci fece accomodare nel suo ufficio.Era seduto alla sua scrivania, al suo fianco, in piedi, stava Daniela. Da questa parte del tavolo erano sistemate due sedie dove Daniela ci invitò a sederci. All'inizio Andrea non ci degnò nemmeno di uno sguardo, e continuò a digitare qualcosa sulla tastiera del suo computer. Poi alzò lo sguardo verso di noi e ci salutò cordialmente. Dopo brevissimi convenevoli, la conversazione si spostò subito sulla serata che aveva visto come protagonista mia moglie.

"Laura ha avuto molto successo, l'altra sera", disse Andrea guardando Laura con aria sorniona, "i clienti del locale sono rimasti entusiasti. E' raro vedere tantap artecipazione..."

"E questo cosa significa?", chiesi io.

"Significa che vorrei Laura come nostra gradita ospite per qualche altra serata.", rispose Andrea come se avesse detto la cosa più normale del mondo.

"Stà scherzando vero?!", disse mia moglie alzandosi in piedi.

"Senta...", intervenni io, "noi siamo venuti qui oggi solo per riavere le foto che avete scattato a mia moglie."

"Certo, le foto..." cominciò Andrea, "le riavrete... ma, come vi ho detto, vorrei che tu e tua moglie foste miei ospiti al locale."

"No! Non ci penso nemmeno.", rispose in modo secco Laura.

"Andiamo...", cominciò Andrea con fare accomodante, "si tratta solamente di fare presenza nel locale... non le chiederò niente che lei non voglia fare..."

"Non mi sembra proprio il caso", ribadì mia moglie.

In quel momento squillò il telefono e Andrea rispose lasciando in sospeso il discorso.

Io, avvicinandomi a Laura le sussurrai: "Pensiamoci un attimo, chissà cosa diavolo può fare con quelle foto..."

"Ma Paolo...", rispose lei a mezza bocca, guardandomi in faccia.

"Non sto dicendo niente", continuai, "voglio solo riprendermi quelle foto".

Appena finita la telefonata, Andrea ci guardò. "Allora, non vi sembra una proposta ragionevole la mia? Le foto in cambio di un po' di presenza nel mio locale."

Io e Laura ci guardammo in faccia esitando, nessuno dei due sapeva cosa rispondere. Forse Laura si aspettava un mio rifiuto, ma rimasi in silenzio guardandola come in attesa di una sua decisione.

"E va bene", concesse mia moglie alla fine, "Ma lei ci deve promettere di restituirci le fotografie!"

Andrea fece una smorfia di compiacimento e si accomodò meglio sulla poltrona, "Ma naturalmente..." disse sorridendo.

Non mi aspettavo che Laura accettasse la proposta di Andrea, conoscendo mia moglie e soprattutto dopo quello che era successo la volta scorsa. Ma la necessità di riavere quelle foto e distruggerle era la sua priorità. D'altronde, da quando la conoscevo, mia moglie era sempre stata una signora irreprensibile ed il fatto che quelle foto avrebbero potuto in qualche modo minare la sua reputazione era un pensiero che semplicemente la atterriva.

Andrea squadrò mia moglie dalla testa, quasi a valutare le sue reazioni, poi aggiunse: "Adesso segua Daniela di là, le metterà addosso qualcosa di più consono al locale."

"Ma veramente io...", fece Laura non aspettandosi quell'invito.

"Coraggio...", minimizzò Andrea, "Non vorrà mica stare qui in pantaloni e maglioncino? La gente potrebbe pensare male del mio locale" e scoppiò in una fragorosa risata. Poi fece un cenno a Daniela, che prese mia moglie per un braccio e l'accompagnò verso la porta. Dopo alcuni tentennamenti, Laura si fece accompagnare fuori da Daniela, guardandomi per l'ultima volta prima che la porta si chiuse dietro di lei.

Così rimanemmo io e il signor Andrea nell'ufficio.

"Tutto questo la irrita?", mi chiese Andrea guardandomi in faccia.

"Direi proprio di sì", risposi io.

"Andiamo... ho visto come ha assistito allo spettacolo di Laura l'altra sera", disse Andrea.

"La verità è che non le dispiace affatto vedere sua moglie... esibita...", continuò.

Rimasi interdetto dalla sicurezza di Andrea.

Lui, sistemandosi meglio sulla poltrona proseguì: "Sai, io posso dare sfogo a questi suoi desideri e a molti altri ancora. Laura è una donna molto bella, sensuale, ha un corpo stupendo, due tette e un culo da favola, e non ha esperienza. Inoltre, credo che anche a sua moglie non dispiaccia essere esibita."

Rimasi colpito dalle parole di Andrea, ma dissi: "Non so di cosa lei stia parlando".

Lui fece un mezzo sorriso, poi mi fece cenno di avvicinarmi con la sedia dalla sua parte della scrivania. Accese il monitor del suo computer. L'immagine, probabilmente ripresa da una telecamera nascosta, era quella di un camerino. Vidi mia moglie in piedi a fianco di Daniela.

"Spogliati", disse Daniela in modo perentorio.

Il tono non era accomodante come quello usato da Andrea, ma era brusco, quasi coercitivo.

"Come...?", rispose Laura tentennando.

"Dai, non fare storie. Le vuoi quelle foto? E allora spogliati.", le intimò Daniela.

Laura rimase interdetta per qualche istante, poi lentamente cominciò a spogliarsi.

Si tolse il maglioncino e l'appoggiò su una sedia, poi fece lo stesso con la camicetta, poi, guardando Daniela che le fece cenno di proseguire, si tolse anche i pantaloni.

Infine, tolte le scarpe, si sfilò i collant, rimanendo così in slip e reggiseno.

Io guardavo tutta la scena dal monitor del signor Andrea, con il cuore che batteva forte. Avrei dovuto dirgli qualcosa, di spegnere il monitor, ma non lo feci. L'unica cosa che riuscii a fare fu quella di continuare a osservare la scena.

"Levati anche quelli", disse Daniela indicando reggiseno e slip.

Mia moglie si tolse di controvoglia il reggiseno, mostrando a Daniela ed al monitor le sue belle tette. Notai che anche il signor Andrea non staccava gli occhi dal monitor.

"Gli slip adesso", la incalzò Daniela. Ma visto che Laura esitava, Daniela le si avvicinò, appoggiò le dita sull'elastico della mutandina e gliela abbassò senza troppi complimenti. La fece, poi, avvicinare allo specchio dietro il quale era nascosta la telecamera.

Dal monitor apparivano le immagini di Laura completamente nuda, e io mi ritrovai a osservare il suo seno pieno, il corpo tonico, le gambe affusolate, la fica di mia moglie col suo bel cespuglietto. Notai che anche Daniela stava osservando con una certa attenzione il pube di mia moglie.

"Che taglia porti? Che numero di scarpe?", chiese Daniela evidentemente interessata alle misure di Laura.

Mia moglie, tentennando, le rispose.

Così Daniela uscì dalla porta portandosi dietro tutti i vestiti che mia moglie si era tolta, mentre Laura si sedeva sconsolata e senza vestiti addosso su una sedia.

"Sua moglie è davvero una bella donna, deve esserne orgoglioso", disse Andrea mentre si godeva lo spettacolo. Le parole di Andrea mi irritarono, ma non risposi.

Dopo un po', Daniela rientrò nel camerino.

"Indossa queste...", disse porgendo a Laura un paio di calze con reggicalze. "... e ricordati delle foto..." aggiunse notando lo sguardo allibito di mia moglie.

Mia moglie si sistemò con riluttanza il reggicalze di pizzo nero, poi si infilò le calze velate, nere anche quelle, si sollevò e appoggiò prima un piede e poi l'altro sulla sedia, mentre Daniela l'aiutava a sistemarsi i gancetti. Poi fu la volta di un minuscolo perizoma nero, che Daniela le fece indossare. Era davvero piccolo, più piccolo di quello che io avevo osato comprarle. Mia moglie si aspettava anche il reggiseno, ma Daniela, porgendole un vestito disse che non ne avrebbe avuto bisogno

Il vestito che le fece indossare era un miniabito di colore rosso, in tessuto elasticizzato, legato al collo e con un profondo decolté davanti. La schiena rimaneva completamente nuda, mentre sul davanti il vestito copriva solo in parte le tette di Laura. Le cosce rimanevano scoperte fino quasi alla balza delle calze.

"E' piccolo..." disse mia moglie mentre cercava di stirarlo verso il basso e accomodarlo al suo corpo.

"Ti sta benissimo", rispose Daniela, "mette in risalto le tue forme."

"E ora queste", le disse porgendole delle scarpe nere tipo decolleté con tacco a spillo di 12 cm.

Vidi Laura vestita a quel modo davanti allo specchio mentre cercava di mantenersi in equilibrio su quei tacchi alti. Mi appariva sensuale come non mai, ma anche indecentemente scoperta.

"Ma non posso uscire vestita così...", protestò lei.

"Stai benissimo, non fare storie...", tagliò corto Daniela, poi aggiunse sibillina "Adesso pensiamo a qualche piccolo ritocco... "

A questo punto, Andrea spense il monitor e mi guardò soddisfatto.

"Vada a prendersi un drink al bar, giusto il tempo di darle un po' di trucco e la faccio raggiungere da sua moglie. Vi farò preparare un tavolo per la cena."

Detto questo mi congedò, mentre io voltandomi e uscendo dall'ufficio, mi domandai come sarebbe andata finire la serata.

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